Niscemi: 12 giorni per l’esito di un tampone. A Gela ambulanze in coda. M5S: «Proficuo incontro con l’Asp»
di Redazione

«Pronto sono la dottoressa S. dell’Asp. Volevo comunicarle che il tampone di sua moglie è negativo». Una buona notizia se non fosse che arriva 12 giorni dopo il prelievo. La donna non ha il coronavirus ma lo ha saputo dopo quasi due settimane. Il marito e altri familiari, invece, sono positivi e adesso attendono l’esito del secondo tampone, che ancora non arriva. Così, oltre al timore di una malattia imprevedibile, devono vivere l’ansia per un esame ancora in fase di refertazione. Accade anche questo nei giorni in cui l’Asp – come tutte quelle del resto d’Italia – fa i conti con una seconda ondata terribile. Che, nel caso di Caltanissetta provincia, ha visto aumentare di quasi volte il dato rispetto alla scorsa primavera. Lo scorso 27 aprile, in piena emergenza, i positivi erano 139 nel Nisseno, oggi l’ultimo bollettino, aggiornato a ieri sera, segna 2.616 casi. I positivi, in atto, sono 1.863. E la pressione sugli ospedali, sul 118, sul servizio di medicina preventiva dell’Asp (Spemp) e le Usca, è fortissima. A proposito di Usca, encomiabile il lavoro organizzato dall’Asp nei drive in (nella foto quello di Gela) dove vengono sfornate centinaia di tamponi al giorno. Una grossa mano sul fronte della prevenzione, unica arma sicura nella lotta al Covid in attesa del vaccino.
Sotto pressione soprattutto ospedali e 118.
La scorsa notte altre scene di ambulanze in attesa davanti all’ospedale «Vittorio Emanuele» di Gela. E alcuni familiari dei pazienti in coda hanno fatto sentire la loro voce. Contro chi, poi? Nei confronti di quegli eroi normali che ogni giorni rischiano di essere contagiati solo per dove assolvere il loro lavoro.

Lo scatto che pubblichiamo è stato ripreso nella notte tra domenica e lunedì. E da solo rende l’idea della pressione che c’è sui nostri ospedali.
Intanto ieri il manager dell’Asp, Alessandro Caltagirone, ha accolto la richiesta d’incontro formulata dagli onorevoli Azzurra Cancelleri e Dedalo Pignatone, del M5S.
«Facendo seguito alla richiesta di accesso agli atti – dice la parlamentare nissena – ieri abbiamo avuto un incontro con il direttore generale dell’Asp, il quale ci ha fornito delle prime delucidazioni di carattere generale in merito alle misure adottate per il contrasto all’epidemia, in attesa di ricevere nei prossimi giorni i dati richiesti in maniera più completa e approfondita».
«In passato l’Asp ha offerto assistenza anche a pazienti provenienti da altre province, con maggiore carico di lavoro. È evidente, quindi, che occorre una più adeguata pianificazione a livello regionale per non creare scompensi tra gli ospedali delle provincie siciliane. Riteniamo che l’incontro di ieri sia stato proficuo, l’Asp ci ha illustrato le azioni che sta portando avanti, rassicurandoci sui numeri dei posti letto e ci auguriamo che questo possa essere l’inizio di una fruttuosa cooperazione con le autorità sanitarie nissene, nell’ottica della leale collaborazione tra le istituzioni».
