Gela: fibra, ma quanto mi costi? Interi quartieri esclusi dalla banda ultra veloce. Di Francesco: «Non ci siamo»
di Redazione

Api del Golfo ha inviato una missiva a Open Fiber per sollecitare gli investimenti sulle aree più popolose e più produttive della città. La banda larga, infatti, in molti quartieri, resta solo un’illusione. Migliaia di clienti pagano ai rispettivi gestori servizi avanzati quali fibra ma in realtà vengono loro forniti prodotti non all’altezza di quanto promesso. «A oggi – afferma Flavio Di Francesco, rappresentante Api in città – i quartieri Caposoprano, Macchitella e Cantina sociale, nonché la parte più commerciale di Via Venezia, restano tagliati fuori dal collegamento in fibra ottica».
Today 24 in questi giorni ha voluto toccare con mano il problema. Ecco i risultati di tre verifiche condotte sul campo tra Caposoprano, via Venezia e quartiere Sant’Ippolito, con diversi gestori.

In via Russia un utente, dopo aver richiesto in sede di contratto una connessione «Fibra 1 Giga» con un noto gestore, in sede di sottoscrizione si è visto rispondere che allo stesso prezzo poteva avere solo la connessione 200 Mega. Salvo poi, in sede di installazione, sentirsi dire dal tecnico che una connessione tra i 100 Mega e i 120 mega sarebbe stata comunque accettabile. Se non che il nostro intervistato, eseguendo frequentemente lo speed test nota che la sua connessione no va oltre 36 upload/18 download (esempio: misurazione 18 gennaio, ore 22). Stessa misurazione, stavolta via Venezia, altezza via Tevere. Cambia l’utente e pure il gestore, ma il tipo di prodotto è lo stesso: fibra. Velocità: 12 d/ 4 u (speed test 16 gennaio, ore 18). Ultima misurazione, via Termini, altezza via Legnano: ancora un gestore diverso ma sempre contratto fibra: 80 d/ 18 u.
«Per uno sviluppo serio – dice Di Francesco – è sempre più importante disporre di una la connessione ultraveloce in fibra. Lo stiamo appurando durante questa pandemia, ma è realmente uno scandalo che le scuole, le cliniche sanitarie, l’ospedale, gli esercizi commerciali e le famiglie rimangono ancora fuori dalla rete».
Infatti, seppure Gela sia stata oggetto di investimenti da parte della società Open Fiber, molte zone della città che contano in termini di abitanti e presenza di attività commerciali, uffici e Bts (base transceiver station), rimangono tagliate fuori dalla connessione ultra veloce. E le Api stimano si tratti di oltre 25 mila cittadini, circa e 5 mila attività produttive, ma anche scuole e ospedali.
Per questa ragione il gruppo Unità Siciliana vuole aprire un dibattito serio e costruttivo sul tema dell’innovazione e dello sviluppo infrastrutturale di Gela, chiedendo a Open Fiber un cronoprogramma per il completamento della rete in fibra ottica.
«Speriamo – conclude Di Francesco – che le istituzioni cittadine si facciano garanti della necessità della città di aver completato l’investimento infrastrutturale nel più breve tempo poiché esso rappresenta una oramai irrinunciabile necessità lavorativa, sociale e di sviluppo economico».
