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Riesi, le 102 candeline del combattente


di Delfina Butera

Riesi, le 102 candeline del combattente
1 Feb 2021

Ha soffiato su 102 candeline nonno Salvatore Russo, il cittadino più longevo di Riesi. Un ambito traguardo festeggiato sabato con tanto di torta e brindisi insieme ai familiari, al referente dell’Anpi Giuseppe Calascibetta, al sindaco Salvatore Chiantia e all’assessore Franco La Cagnina. Dalla seconda guerra mondiale passando per la Resistenza fino all’odierna battaglia contro il Coronavirus. Nonno Salvatore, longevo custode della storia e della memoria ne ha veramente passate tante. Ha conosciuto la guerra, le brutture della prigionia e la privazione della libertà, il dolore, la durezza e la bellezza della vita. Ma niente è riuscito a scalfire la sua tempra e la sua forza. Salvatore Russo nasce il 30 gennaio del 1919 a Riesi. Aviere dell’esercito, Russo che oggi è presidente onorario dell’Anpi di Riesi, venne catturato dai tedeschi in Albania. “Badoglio firmò l’armistizio incondizionato – ricorda Russo – noi in aeroporto eravamo in forze maggiori dei tedeschi ma il generale, un fascista, non ci diede indicazioni”. Uno dei tanti casi di un esercito lasciato allo sbaraglio dopo l’8 settembre. Nonno Salvatore, ex aviere dell’esercito,  ricorda bene le sevizie e le angherie. Costretto come gli altri a lavorare in fabbrica con turni massacranti giorno e notte, ha dovuto commettere qualche furto per poter mangiare. Come un furto di patate che gli costò punizioni corporali da parte dei tedeschi.”Per la fame commettevamo qualche furto – rammenta Russo -. Ci presero e ci portarono in una stanza facendoci mettere su uno sgabello a petto in giù con la testa fra le gambe dei tedeschi mentre un altro ci dava bastonate”. Due anni di prigionia prima della liberazione e del ritorno a casa. Prima, però, i traumatici bombardamenti sui campi ed il dolore per le tante persone viste morire. Il 28 gennaio 2017 Salvatore Russo ha ricevuto la medaglia d’onore del Consiglio dei Ministri come deportato IMI dal prefetto di Caltanissetta di allora Maria Teresa Cucinotta. La storia di Russo è stata pubblicata nel libro “Resistenti, storie di antifascisti, partigiani e deportati di Riesi” scritto dall’autore Giuseppe Calascibetta. Attraverso la sua testimonianza è stato possibile ricostruire la storia di altri deportati di Riesi. In passato è stato sempre presente alle manifestazioni dell’Anpi e ha raccontato nelle scuole la sua storia. Quella di un uomo che ha vissuto una, cento vite, in epoche diverse e scandite da eventi drammatici ma anche belli come la Liberazione, il ritorno alla democrazia, per non dimenticare e regalare ai cittadini, soprattutto ai più giovani, insegnamenti utili ma anche l’importanza e la bellezza della libertà e dell’amore per la propria Patria.


Delfina Butera
Giornalista pubblicista, appassionata e grande lettrice di autori contemporanei, collabora con il quotidiano La Sicilia di Catania. Nel 2007 ha curato l’ufficio stampa dell’assessorato provinciale alla Solidarietà. Ha coordinato un corso di formazione sui temi del giornalismo al Liceo «Vassallo» di Riesi.