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INCENDIO | Indagini concluse

Niscemi: rogo nel villino di contrada Vituso causò la morte di due fratelli. I pm citano in giudizio il proprietario


di Redazione

Niscemi: rogo nel villino di contrada Vituso causò la morte di due fratelli. I pm citano in giudizio il proprietario
cronaca
20 Feb 2021

Ci sarebbe un orchestratore nell’attentato incendiario nel quale persero la vita i fratelli Roberto e Alfonso Massimo Schembri, deceduti in ospedale tra il marzo e il giugno del 2018 a seguito dell’azione che essi stesso compirono nella villetta di contrada Vituso, di proprietà di Giuseppe Azzolina. Secondo la Procura di Gela, organizzatore e concorrente morale di quel incendio sarebbe stato proprio Azzolina, a carico del quale, a conclusione di indagini preliminari, i magistrati hanno richiesto il rinvio a giudizio per l’ipotesi di reato di incendio aggravato in concorso del quale furono esecutori i due fratelli Schembri: Roberto, deceduto il 2 marzo 2018, due settimane dopo l’esplosione che lo investì in pieno, in un centro per grandi ustionati in Puglia; il fratello Alfonso Massimiliano, morto per le complicanze dovute alle ustioni l’11 giugno di quello stesso anno, dopo circa tre mesi di cure e terapie in un ospedale di Palermo.

Nella comunicazione, la Procura, non spiega il movente, il perché l’imprenditore abbia ordito e commissionato l’attentato, compiuto la sera del 18 febbraio 2018.

Gli esecutori, dopo aver fatto fuoriuscire il gas di due bombole presenti nell’abitazione rurale, appiccarono il fuoco, senza considerare il rischio di esplosione. Pochi secondi dopo vennero investiti da una nube di fumo e vapori incandescenti. Per tale grave circostanza l’imprenditore risponde anche del reato di morte o lesioni come conseguenza di altro delitto.

La scena che si presentò ai primi soccorritori fu devastante.

Uno dei fratelli era in stato di choc e con gli indumenti bruciacchiati, nei pressi della villetta, l’altro venne trovato pochi minuti dopo, dopo essersi accasciato mentre tentava di allontanarsi. Le loro condizioni apparvero subito gravi.

Nella piccola rimessa attigua all’immobile c’era una Mercedes Benz allestita a carro funebre. Sia il villino che il veicolo erano stati presi di mira dai due uomini, i quali avevano agito incuranti della presenza di due bombole da gas (una in cucina, l’altra nel bagagliaio del veicolo). Le bombole, subito dopo l’incendio esplosero. Una deflagrazione devastante che ha investito in pieno i due fratelli. Per comprendere la violenza dell’esplosione basti pensare che la saracinesca in ferro del box venne strappata dalla forza d’urto e sbalzata a parecchi metri.


Redazione
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