Scarti e residui dal Kenya per la Raffineria
di Redazione

Eni e il ministero del Petrolio e delle Attività Minerarie del Kenya promuovono la decarbonizzazione rafforzando la cooperazione nella filiera dei biocarburanti sostenibili. Lo rende noto il gruppo petrolifero – presente in Kenya dal 2013 attraverso la controllata Eni Kenya – spiegando che le due parti hanno firmato un memorandum d’intesa con l’obiettivo di abbandonare il carbone e “contrastare il cambiamento climatico attraverso un nuovo modello industriale che integra l’economia circolare lungo l’intera filiera per la produzione di biocarburanti”. L’accordo, si sottolinea, contribuisce al raggiungimento degli obiettivi dell’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e di sviluppo sostenibile dell’Onu. Le parti, si legge nel comunicato, “condurranno studi di fattibilità congiunti per sviluppare la raccolta di scarti e residui agricoli” e “progetti agricoli mirati, che assicurino una varietà di fonti di materia prima, non in competizione con cicli alimentari, da trasformare in biocarburanti e bio-derivati che potranno contribuire all’approvvigionamento delle bioraffinerie Eni in Italia, a Gela e a Venezia. Le parti inoltre valuteranno l’opportunita’ di convertire la raffineria di Mombasa in una bioraffineria e la costruzione di un impianto di bio-etanolo di seconda generazione da biomasse di scarto, facendo leva su tecnologie Eni Ecofining e Proesa”. Questa iniziativa, spiega la societa’, “contribuira’ alla diversificazione del mix energetico in Kenya e supportera’ in generale il processo di decarbonizzazione, diminuendo al contempo la dipendenza del paese dall’importazione di prodotti petroliferi. Altri benefici includono lo sviluppo di attivita’ agricole sostenibili e di economia circolare grazie alla produzione di energia da fonti rinnovabili, la promozione della competitivita’ economica nell’industria locale e la creazione di nuovi posti di lavoro”. Le iniziative, conclude la nota, sono in linea con l’impegno di Eni nel ricoprire un ruolo centrale nel processo di decarbonizzazione e con l’obiettivo di eliminare l’utilizzo dell’olio di palma entro il 2023 e di raddoppiare la capacita’ delle proprie bioraffinerie fino a raggiungere 2 milioni di tonnellate entro il 2024.
Nell’immagine grande in alto il petrolchimico di Gela – Foto Corriere di Gela
