Schermaglie tra opposizione e giunta sulle risposte alle interrogazioni. Torna sull’argomento Livio D’Aleo, consigliere comunale. «Ormai è diventata una consuetudine da parte dell’assessore a cui va indirizzata l’interrogazione non rispettare i termini previsti del regolamento, nonostante le mie ripetute richieste in Consiglio Comunale. Dopo quasi 70 giorni resto ancora in attesa di ricevere delle risposte a delle interrogazioni da me presentate, indirizzate al titolare dei Lavori pubblici». Il riferimento di D’Aleo è all’assessore Giuseppe Vincenti.
«Non rispettare – scrive D’Aleo – i termini previsti dal Regolamento rappresenta un diritto negato al consigliere in quanto non può esercitare con tempestività ed efficacia il proprio mandato consiliare. Non dare seguito alle interrogazioni consiliari è da considerarsi come una mancata risposta ai cittadini, poiché l’amministratore a cui è indirizzata l’interrogazione è tenuto a dare riscontro anche per correttezza istituzionale nei confronti del Consigliere Comunale. Ciò, a maggior ragione, se si tratta di una risposta da fornire all’opposizione».
Nonostante il termine dei trenta giorni rispetto alle ultime tre interrogazioni da me protocollate, termine abbondantemente scaduto, l’assessore, né tantomeno il sindaco, Vincenzo Marino, mi hanno fornito risposte».
«Con delibera di Consiglio Comunale – conclude D’Aleo – era stato modificato l’articolo15 del Regolamento e si era deciso che la trasmissione degli atti amministrativi ai consiglieri comunali, avvenisse tramite posta elettronica certificata pec, per garantirne la celerità nella trasmissione degli atti ai consiglieri. A poco è servito».