Bimbo di 5 anni massacrato di botte dal papà . L’uomo arrestato, il piccolo affidato alla madre
di Redazione

Un bimbo di quasi cinque anni, residente in provincia di Caltanissetta, è il protagonista di una vicenda agghiacciante di maltrattamenti. Picchiato dal padre biologico, nel corso di una sfuriata, avvenuta nell’abitazione paterna, nel Ragusano, ha subito fratture a un braccio e a una gamba. Operato d’urgenza in ospedale è stato affidato alla madre e tornato nel Nisseno. Adesso dovrà mettersi alle spalle questa difficile esperienza. Ora il padre, un uomo di 39 anni, è in carcere, con l’accusa di lesioni gravi, aggravate e continuate. Era stata la madre a chiamare i soccorsi, asserendo che il piccolo fosse caduto dal letto. Ma la tesi è subito apparsa poco plausibile ai soccorritori del 118. «Abbiamo subito intuito che quelle lesioni non erano state causate da una caduta, bensì da percosse» raccontano Giuseppe Piccione e Maria Cilia, soccorritori della Seus 118. Fondamentale è stato, infatti, l’intervento dell’equipaggio della postazione «Romeo Alfa 3», con base a Marina di Ragusa, pochi chilometri dall’abitazione teatro della sfuriata, nei pressi di Scicli. «Arrivati sul posto – raccontano – abbiamo visto che il bambino aveva ematomi ed ecchimosi in tutto il corpo oltre a evidenti segni di frattura a una gamba e a un braccio, tutti chiari indizi di violenze subite. Abbiamo quindi avvisato la centrale operativa del 118 che si trattava di un possibile Codice Rosa».
A quel punto sono scattate le indagini che hanno portato all’arresto del padre bruto. Il piccolo è stato affidato alle cure dei medici dell’ospedale «Maggiore» di Modica, dal quale è stato dimesso dopo la ricomposizione delle fratture e le cure somministrate. Ora è al sicuro, nell’abitazione della madre, in provincia di Caltanissetta. Gli inquirenti non hanno voluto rivelare il comune di residenza al fine di tutelare la privacy del bambino.
(Nella foto, da sinistra, Giuseppe Piccione e Maria Cilia, soccorritori del 118).
