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CITTÀ DESERTA | Regole rispettate

Brava Gela, tutti a casa anche oggi. E domani si riparte. Primi bar aperti dalle 6 del mattino, gestori già pronti


di Redazione

Brava Gela, tutti a casa anche oggi. E domani si riparte. Primi bar aperti dalle 6 del mattino, gestori già pronti
3 Mag 2020

Lungomare deserto, qualche anima vaga in centro storico. Pure oggi la città ha dato prova di elevato senso di responsabilità. I timori dell’ultima «strigliata» da parte delle forze di polizia, complice un fastidioso vento di Libeccio, hanno scoraggiato l’ultima uscita. Ore 16, affrontiamo il corso principale per l’intera lunghezza. Mettiamo il rec alla videocamera e partiamo. Un paio di persone via Palazzi, il gestore di un bar dall’interno tenta faticosamente di dare una pulita a un tavolino. Perché questo tanto criticato settore, il commercio, è da sempre fatica, dedizione, sudore della fronte. Volgiamo l’obiettivo sul Pronto soccorso del Vittorio Emanuele, stranamente inanimato. In strada non c’è nessuno. Svolta in via Francia, poi viale Indipendenza dove finalmente incrociamo il primo essere vivente, anzi due: signore con cagnolino al guinzaglio. L’intero corso Aldisio è vuoto, pure la piazza San Giacomo, tanto discussa per un’eccessiva «vita» nei giorni del lockdown. Proviamo a fare una telefonata trabocchetto a un bar: «Vorremmo prenotare un caffè da asporto» chiediamo. Ci risparmiano il «vaffa» per cortesia, ma la risposta è da prontuario: «Fino alla mezzanotte – spiega il gestore con pazienza – non possiamo vendere nulla».

Altro bar, stavolta siamo autorizzati a rivelare la “ragione sociale”: Il Caffè Letterario di viale Indipendenza. «Siamo chiusi – spiega la voce del titolare – da domani mattina, però, saremo a sua disposizione. Ci prepariamo all’apertura, domani per le sette, probabilmente anche molto prima».

La norma, infatti, non prevede limiti orari. In teoria i servizi di ristorazione (bar compresi, ovviamente) possono rimanere aperti fino a tarda sera. E l’apertura è prevista per le 6, forse anche prima, per i più vogliosi di alzare la saracinesca. Qualcuno potrebbe aprire anche poco dopo la mezzanotte. Ovviamente tutto dovrà avvenire nel rispetto delle norme: ingresso contingentato a seconda del metraggio (una persona soltanto per esercizi inferiori ai 40 metri quadrati), e solo servizio da asporto o consegna a domicilio.

Già, il take away, funzionerà in questa fase?

Torniamo al nostro giro. Sul lungomare, nel ristobar ComeDaLuca, qualcuno pulisce i vetri. Più avanti un altro ristoratore rassetta il magazzino merci. Superiamo il Pontile e scorgiamo lo staff del ristorante pizzeria La Suprema, già coi grembiuli, a preparare le consegne per la sera. Nessuno ha voglia di parlare.

I ristoratori, come i titolari di bar, sembrano tutti reduci di guerra, le ferite sono ben visibili, anche da lontano. Qualche saracinesca rischia anche di non riaprire.

«Bah, sarà una prova dura – ci spiega un esercente – con questa storia del take away molti non riusciranno a coprirci neppure le spese».

Risaliamo verso il centro, la videocamera sempre in rec, col pallino rosso che ci fa l’occhiolino, tenendoci compagnia. E in via Bresmes, all’incrocio con la piazza Umberto, si materializzano quattro figure, amici che parlottano a distanza non proprio regolamentare, e non si potrebbe.

Già, la distanza. Da domani gli operatori delle forze dell’ordine, avranno una grana da risolvere. Possono multarci (262 euro) se ci trovano a parlare troppo da vicino. Ma cosa faranno, gireranno con il metro? Non c’è da invidiarli. E la norma, in questo caso, è da rivedere.

Svoltiamo su via Cairoli e scorgiamo una bella ragazza intenta a pulire le vetrine di una pizzeria, rosticceria. Altre quattro persone parlottano tra loro, due con mascherina altri due senza. Pare che quattro sia il numero perfetto per gli assembramenti di quest’ultima domenica di lockdown. La piazza Roma sembra quasi spettrale, non c’è anima, non vola neppure una carta. E comunque in tutta la città c’è poca, pochissima gente in giro. Rifacciamo il nostro tour che oramai sono le 17.30. Città ancora deserta. Piazza San Giacomo ancora vuota. Una pattuglia della Municipale è intenta a controllare una persona che vaga a piedi e prova a sventolare un’autocertificazione.

Sul corso, all’incrocio di via Matteotti, un pandino bianco è fermo in strada, due uomini a bordo con un terzo in strada, parlano e gesticolano. Hanno la mascherina, ma due o più persone uguale assembramento. Evvabe’, piccola eccezione che conferma la regola dell’ultimo giorno di “quarantena”.

Brava Gela, esame superato. Da domani si riparte, la vita piano piano può riprendere. Speriamo senza eccessi.


Redazione
Today 24 è un quotidiano on line indipendente, fondato nel 2014 da Massimo Sarcuno. Ogni giorno racconta i fatti e le notizie di Gela, Niscemi, Riesi, Butera, Mazzarino e di molti altri comuni del comprensorio. In particolare l’area del Vallone.