Continua a essere alta in città la guardia sull’emergenza sanitaria del Coronavirus che dall’inizio del mese di ottobre è stata determinata da un’improvvisa crescita esponenziale di casi di contagio che a tutt’oggi sono quantificati in 124. Anche se la maggior parte delle persone contagiate hanno contratto l’infezione del Covid-19 in forma asintomatica, l’allarme epidemiologico viene tenuto costantemente sotto controllo da parte delle autorità sanitarie dato che tutti i positivi posti in isolamento domiciliare, vengono monitorati a casa dai medici e dagli operatori sanitari dell’Usca di Niscemi, coordinata dal dottor Stefano Allia. Dei 124 positivi attuali, 86 sono stati contagiati nel contesto di due focolai d’infezione che hanno avuto origine durante i festeggiamenti di due diciottesimi compleanni e che fortunatamente sono stati tutti circoscritti e arginati dalle autorità sanitarie della città e dell’Asp, con capillari indagini epidemiologiche. Altre 31 persone invece sono rimaste contagiate nel contesto di incontri tra nuclei familiari, mentre sabato sono risultati purtroppo positivi ai tamponi anche due infermieri e un ausiliario in servizio al pronto soccorso dell’Ospedale «Suor Cecilia Basarocco».
E ciò perché nei giorni scorsi si è verificato che persone con sintomi tipici da Coronavirus presi dal panico, si sono recati improvvisamente al pronto soccorso, senza rispettare la disposizione di rivolgersi ai medici di famiglia per l’opportuna segnalazione all’Asp che è prioritaria per essere sottoposti al tampone e in caso di positività usufruire dell’opportuna assistenza dei medici dell’Usca.
In questo senso, il dottottor Alfonso Cirrone Cipolla, direttore sanitario dell’Ospedale di Niscemi e responsabile Covid-19 dell’Area Sud della provincia, raccomanda alla popolazione che in caso di sintomi da Coivid-19, è opportuno rivolgersi ai medici di famiglia ed evitare assolutamente di recarsi al pronto soccorso. E ciò per scongiurare il contagio del personale sanitario. Sono stati effettuati tamponi rapidi a tutto il personale ospedaliero che ha dato esito negativo.