Quel sito non è idoneo a ospitare un deposito di scorie nucleari. Solo ipotizzarlo sarebbe devastante per l’agricoltura e lo sviluppo di un territorio che genera prodotti eccellenti e di qualità riconosciuti in tutto il mondo. È quanto emerge dalla relazione di osservazioni e controdeduzioni di approfondimento tecnico sull’area “CL – 18”, individuata dalla Società Gestione Impianti Nucleari (Sogin), per l’eventuale realizzazione di un deposito nazionale di rifiuti radioattivi, stilata da un gruppo di professionisti del territorio su richiesta dei sindaci di Butera e Riesi Filippo Balbo e Salvatore Chiantia. Approfondimenti a cura degli agronomi Piero Salvatore Lo Nigro, Salvatore Ballaera, Stefania Fontanazza, Ezio Giuliana, dal perito agrario Mauro Ignazio, dal geologo Salvatore Volpe e dall’architetto Angelo Lo Nigro. La relazione è stata illustrata lunedì mattina nell’aula consiliare del palazzo comunale dall’agronomo Piero Salvatore Lo Nigro. Presenti i sindaci Filippo Balbo e Salvatore Chiantia che hanno ringraziato i professionisti “per aver redatto la relazione a titolo gratuito” e ribadito il loro “no” alla realizzazione dell’opera, i componenti del gruppo tecnico Salvatore Ballaera, Stefania Fontanazza, Ezio Giuliana, Angelo Lo Nigro, il presidente del Consiglio Comunale Salvatore Sardella, gli assessori Rosy Pilato, Gaetano Ievolella e Franco La Cagnina. Dalla disamina della relazione tecnica di Sogin e dai successivi approfondimenti e indagini svolte dai professionisti emergono numerose criticità che rendono tale area non idonea. A partire dai criteri di esclusione. Uno nello specifico non ritiene idonee le aree non adeguatamente a distanza dai centri abitati ma calcola per l’area CL – 18 una distanza da Riesi pari a circa 3,2 chilometri. I tecnici inoltre nella relazione evidenziano la presenza di aziende che generano prodotti certificati o con riconoscimenti di particolare pregio, nonché di allevamenti di bestiame, nei pressi dell’area. Altresì rilevano la presenza di Siti di Interesse Comunitario nel territorio, lidi balneari del litorale tra Butera, Gela e Licata e le ricadute negative sul turismo che potrebbe comportare la creazione del sito. Condotta anche un’indagine geologica per esaminare le caratteristiche dell’area.