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Doppiette spianate, domani si apre la stagione. Caccia vietata a Comunelli, Cimia, Sughereta e nella Piana di Gela


di Redazione

Doppiette spianate, domani si apre la stagione. Caccia vietata a Comunelli, Cimia, Sughereta e nella Piana di Gela
attualità
1 Set 2020

Domani prende il via anche in provincia di Caltanissetta la pre apertura della caccia. Il “Calendario Venatorio 2020-2021” emanato dall’assessore regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera, prevede che la stagione venatoria abbia inizio domenica 20 settembre, data dell’apertura generale. In via eccezionale, tuttavia, anche per la corrente stagione è stata autorizzata la cosiddetta “preapertuta”, ovvero una particolare forma di caccia unicamente per talune specie e solo in determinate date, ovvero, nei giorni 2, 6, 12 e 13 settembre unicamente alle specie colombaccio, gazza e ghiandaia nella forma da appostamento temporaneo; solo nei giorni 2 e 6 anche alla tortora esclusivamente nella forma da appostamento temporaneo; solo nei giorni 6 e 13 anche al coniglio selvatico, in caccia vagante con divieto di uso del furetto. In tutti gli altri giorni è vietata qualsiasi attività venatoria. Per i trasgressori la prevede l’arresto fino ad un anno o l’ammenda fino a 2.582 euro; la legge, inoltre, prevede che per i trasgressori il questore disponga la sospensione del porto di fucile da caccia fino a tre anni.

Ma non è tutto. Nel periodo della preapertura è consentita solo la caccia “da appostamento”: in altre parole, il cacciatore non potrà andare in giro per la campagna alla ricerca della fauna ma dovrà star fermo e nascondersi dietro un capanno, in attesa del passaggio della selvaggina. Sono considerati appostamenti temporanei di caccia quelli costituiti da ripari di fortuna o da attrezzature smontabili di durata non superiore a una giornata di caccia. Il calendario, ancora, dispone che è fatto obbligo al cacciatore di raggiungere l’appostamento di caccia con l’arma scarica e in custodia, così come nei periodi e nei giorni nei quali non è consentito l’esercizio venatorio sono vietati il porto e l’uso delle armi da caccia.

In provincia di Caltanissetta la caccia è vietata nelle zone boscate del demanio forestale, nei terreni in attualità di coltivazione (vigneti, oliveti, mandorleti, ecc.), nelle aree percorse da incendi e nelle dighe e invasi artificiali “Cimia”, “Disueri” e “Comunelli”; inoltre è vietata in diverse aree naturali protette, ossia, nelle Riserve naturali (monte Conca; lago Sfondato; riserva geologica di contrada Scaleri; monte Capodarso e Valle dell’Imera meridionale; lago Soprano; Sughereta di Niscemi e Biviere di Gela), nell’Oasi di protezione e rifugio della fauna selvatica “Scala”e nei siti “Natura 2000” con vincolo di SIC e ZPS (rupe di Marianopoli e monte Mimiani, valle dell’Imera, torrente Vaccarizzo, monte Conca, pizzo Muculufa, rupe di Falconara); nella ZPS di Torre Manfria/Piana di Gela la caccia è vietata fino al 1° ottobre, successivamente potranno esercitate l’attività venatoria soltanto un numero limitato di cacciatori autorizzati dalla Ripartizione faunistico venatoria dell’Assessorato regionale.

«Domani, da un’ora prima dell’alba – dice Ennio Bonfanti, presidente del Wwf Sicilia Centrale – si aprirà la caccia. Le 4.466 doppiette della provincia si divertiranno a scaricare piombo mortale su 27 specie (anche rare o in declino) per cinque giorni a settimana fino al 31 gennaio 2021. La Regione ha emanato un calendario venatorio vergognoso: nonostante gli incendi devastanti e il clima arido abbiano già decimato gli animali selvatici, è stata anticipata la stagione di caccia contro l’autorevole parere scientifico di Ispra (Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale), che aveva fortemente criticato la Regione sull’eccessiva estensione di specie e periodi di caccia, chiedendo di adottare norme più rigorose per limitare l’attività venatoria e per ridurne i periodi. Questo pessimo calendario va anche contro le indicazioni del ministero dell’Ambiente – che chiedevano di tutelare almeno le specie in declino (Tortora, Pavoncella e Moriglione) – e contro le sentenze del Tar e del Cga che, già nel 2019, avevano bocciato e dichiarato illegittimo il decreto dell’assessore Bandiera che contemplava analoghe previsioni. Dopo il fuoco degli incendi arrivano le pallottole dei fucili… per la fauna siciliana sarà un massacro: il calendario venatorio, infatti, consentirà ogni giorno di ammazzare “legalmente” nella sola provincia di Caltanissetta ben 66.990 animali, 15 esemplari per ognuno dei 4.466 cacciatori autorizzati».

A Gela i cacciatori autorizzati sono circa 350 (dati 2019).

Anche per questa stagione venatoria il Wwf Sicilia Centrale invoca l’intervento delle Autorità competenti per attivare interventi di prevenzione e repressione della caccia di frodo su tutto il territorio provinciale.

«È noto che l’attività venatoria – dice Bonfanti – spesso è occasione e motivo di illeciti atti di apprensione della fauna e di bracconaggio, anche per il diffuso e radicato disprezzo per le norme. A fronte di tale situazione nella nostra provincia la vigilanza venatoria istituzionale non è sufficiente, anzitutto in termini di personale coinvolto; purtroppo, inoltre, il territorio presenta vaste zone agricole scarsamente abitate e frequentate che non sono oggetto di presenza assidua delle forze dell’ordine, comunque sempre più impegnate negli ordinari servizi urbani e con organici sempre ridotti rispetto alle svariate esigenze del territorio».


Redazione
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