Falconara: il lido Sorriso non era abusivo
di Redazione

L’«ecomostro abusivo» – Lido Sorriso era invece il suo nome – era uno stabilimento balneare non abusivo, costruito nel pieno rispetto delle leggi vigenti nel 1957, su suolo che la famiglia Sorriso acquistò dal barone Chiaromonte Bordonaro, con regolare atto notarile di vendita. Solo in piccola parte era edificato su una porzione di suolo per la quale i proprietari pagavano regolarmente la licenza al Demanio, che con documenti e atti ha sempre riconosciuto solo ed esclusivamente questa porzione come proprietà demaniale.
Per la rimanente parte, era edificato su proprietà privata venduta dal barone alla famiglia Sorriso per edificarvi il lido, sulla cui ingiustificata demolizione non è questa, ma altra, la sede ove produrre note o commenti». Lo scrive Giuseppina Incorvaia Sorriso, proprietaria dell’area adiacente al Castello di Falconara, oggetto di un recente articolo di Today 24. Articolo che riportava quanto pubblicato dall’agenzia di stampa nazionale Cult, in ordine a dichiarazioni rilasciate da Italia Nostra a proposito della spiaggia adiacente al Castello di Falconara.
«Nell’articolo si definisce ecomostro abusivo una struttura che per ben 50 anni è stata legalmente funzionante, meta turistica dell’agrigentino, del nisseno e dell’ennese e luogo che ha dato lavoro a centinaia di persone, fino a quando negli anni 2000 qualcuno ha deciso che doveva scomparire. Forse sarebbe bene definirlo “bene storico”, visto che a inaugurarlo furono autorità del mondo istituzionale e politico, fra cui il ministro Bernardo Mattarella, padre del nostro presidente, Giuseppe La Loggia e Giuseppe Alessi, padri costituenti della Regione siciliana, che ospitò personaggi famosi del mondo dello spettacolo e del cinema, che ha dato lustro al turismo di tre province e le cui immagini – fatto poco importate per quanto è oggetto del mio chiarimento, ma certo significativo per farsi un’idea di ciò di cui stiamo parlando – hanno fatto storia».
Pubblichiamo con piacere la precisazione, inviata ad altra pubblicazione, un giornale ambientalista, e pervenuta a Today24 per conoscenza. Quanto precede allo scopo di una completezza di informazione e anche per rappresentare le posizioni della famiglia Sorriso, legata a quella struttura turistico balneare.
«Per motivi estranei alla volontà e alla responsabilità dei legittimi proprietari, la struttura aveva subìto negli anni ’90 un degrado riparabile su cui gli stessi volevano intervenire con opere di ristrutturazione ma, per ragioni sulle quali non è la sede opportuna addurre da parte mia pesanti valutazioni , ai proprietari non fu data la possibilità di portare a termine il progetto programmato, autorizzato e “finanziato” dal ministero delle Infrastrutture, per la costruzione di un hotel a cinque stelle che doveva offrire un centinaio di posti di lavoro, oltre all’opportunità di ricezione turistica e di sviluppo».
