«Massima fiducia nell’operato della Magistratura auspicando che al più presto venga fatta chiarezza sui fatti avvenuti nelle sedi opportune». Lo dice la Diocesi di Piazza Armerina, dopo gli esiti dell’operazione dei Carabinieri, nome in codice Avaritia. Don Giovanni Tandurella, parroco della basilica cattedrale di piazza Armerina, da stamane è agli arresti domiciliari, mentre, altre tre persone, sono state sottoposte all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Tandurella fino al 2020, è stato responsabile dell’8 per mille della Diocesi di Piazza. Si è dimesso dopo l’avvio dell’inchiesta della Procura, rimanendo però responsabile degli edifici di culto.

Nel pomeriggio anche le parole del sindaco di Gela, Lucio Greco.

«Ho voluto attendere – dice – che ulteriori dettagli emergessero dalla conferenza stampa in Procura, prima di esprimermi sulla grave vicenda dell’Ipab Aldisio. Una vicenda che non fa bene all’immagine della città, ma che è importante perché lancia un messaggio ben preciso: lo Stato c’è e la legge fa il suo corso. Nessuno può pensare di agire illecitamente e non essere scoperto».

«Naturalmente- afferma – non è il momento delle sentenze, ma voglio, comunque, esprimere la mia vicinanza alla Procura e agli organi inquirenti per il lavoro condotto in questi due anni, oltre che, ovviamente, alla magistratura. Quello che si sta scardinando sembra essere un sistema fraudolento e corrotto, ed è giusto che vengano fuori fatti e nomi. I carabinieri, questa mattina, sono arrivati anche a Palazzo di città ed è stata l’occasione per dare e garantire la massima collaborazione per il presente e il futuro dell’indagine».