Gela-Catania, Anas lavora al progetto. Tre ipotesi, ma solo per il tratto etneo
di Redazione


L’Anas al lavoro sulla Gela – Catania, per renderla più sicura e scorrevole. Più moderna. Peccato che le attenzioni dell’azienda delle strade si stia concentrando sul tratto etneo, quello che coincide con la 417, che inizia a valle di Caltagirone e termina a Catania. È il troncone che presenta il maggior tasso di incidenti, anche molto gravi, e spesso subisce esondazioni. Anas ha inoltrato al ministero dei Trasporti tre proposte di progetto per la messa in sicurezza dell’asse. L’intervento riguarda i primi 35 chilometri della Statale 417 Calatina e della 192 Valle del Dittaino, che le collegano al capoluogo etneo. Il progetto mira a costituire un collegamento strategico per le provincie di Caltanissetta (Gela), Catania (Caltagirone) e Ragusa che si prevede sia pronto entro il 2030, disegnando un itinerario di penetrazione delle infrastrutture legate alla mobilità di persone e merci (aeroporto Fontanarossa – prossimo a diventare scalo intercontinentale – porto mercantile, scalo ferroviario). La progettazione dell’Anas, che è stata illustrata on line dall’ingegnere Luigi Mupo, responsabile dell’Anas per le nuove opere in Sicilia, ha individuato e sviluppato le possibili alternative di tracciato, alla luce dello stato dei luoghi, del livello dei vincoli e delle tutele del territorio, della valutazione degli effetti sul sistema ambientale, paesaggistico, naturalistico e socio-economico, con il concorso delle autorità e delle comunità locali, con il confronto tra le alternative e l’analisi costi-benefici. A fare gli onori di casa è stato il responsabile della struttura territoriale di Anas per la Sicilia, l’ingegnere Raffaele Celia.
Non secondario il fattore legato alla sicurezza in questa area territoriale siciliana. Tra il 2015 e il 2022, il tasso di incidenti è risultato superiore alla media nazionale in rapporto ad analoghe strade. Fra il 40. e il 70. chilometro è stato rilevato che il 43% degli incidenti si è verificato negli ultimi 10 chilometri, verso Catania. Il tratto iniziale tra le progressive chilometriche 40 e 50, poi, registra il maggior numero di incidenti mortali: 63%. Un elemento di rischio ulteriore è costituito dai numerosi accessi sulla carreggiata. Non secondari,poi, risultano gli studi preliminari di progettazione sul rischio orografico, essendo una zona soggetta a fenomeni di esondazioni per la presenza dei fiumi Simeto, Dittaino e Gornalunga, particolarmente vulnerabili in caso di piogge intense, tanto da rendere necessario innalzare la quota della livelletta stradale di 6-8 metri rispetto alla quota attuale. Il traffico veicolare stimato in circa 11.500 veicoli nell’ambito della giornata media annua, con un prevedibile picco di incremento di 550 unità da parte di quella utenza che potrebbe trovare conveniente utilizzare il nuovo collegamento.
Una è la proposta realizzativa a sud; due quelle più a nord. Fra queste ce ne è una dai costi accessibili ed è quella che ha fatto registrare il maggior numero di convergenze e meno problematiche. L’ultima parola sarà del Cipe. Per risolvere le criticità dell’attuale tracciato delle Statali 147 e 192 (spesa stimata intorno a 1.417 milioni di euro), è quella che più a sud prevede la realizzazione di un “corridoio”, mantenendo l’asse esistente per i collegamenti di carattere locale. La questione delle esondazioni dei fiumi Gornalunga, Dittaino e Simeto verrebbe superata con la realizzazione di viadotti. Tale soluzione, tuttavia, ha evidenziato alti costi di realizzazione. Nella seconda e terza più a nord alternativa l’Anas prevede un “corridoio” di progetto collocato fuori dalle aree di criticità idrauliche con l’obiettivo di riduzione del numero dei viadotti e conseguentemente dei costi. Individuata anche la possibilità dell’innesto con l’autostrada Palermo-Catania, decongestionando la rete viaria locale. L’ultima alternativa, invece, prevede un intervento economico di 848,5 milioni di euro, con la realizzazione di un “corridoio” lungo la Statale 417, nuovo di zecca con caratteristiche di strada extraurbana secondaria e svincoli a due livelli, per uno sviluppo di circa 34 chilometri lungo i quali sono previsti 5 viadotti e 8 svincoli.
Un tracciato compatibile in maniera diversa, con ampi tratti in variante, pur cercando di mantenersi il più aderenti possibile all’asse storico della Statale 417, della quale non se ne prevede la dismissione, bensì una destinazione a servizio degli spostamenti locali. Da Ramacca a Mineo per proseguire sino allo svincolo sulla Statale 417 per Palagonia, sulle Provinciali 74/II, 104 e 105 a servizio della base militare di Sigonella; quindi verso lo svincolo della Provinciale 207, quello di Castellana, tra la nuova e la vecchia Statale 417, per giungere, infine sulla Tangenziale di Catania. La stima di investimento per tale alternativa è ancora più inferiore rispetto alla precedente: si parla di circa 423 milioni di euro. L’Alternativa, poi, 3 analizza una soluzione progettuale che, presentando evidenti e significative riserve di capacità, permette di raggiungere gli obiettivi dell’intervento, ottenendo allo stesso tempo una considerevole riduzione di consumo di territorio e dei costi, con un tratto stradale di nuova realizzazione (extraurbana), che ricalca i primi 17 chilometri del tracciato di Alternativa 2 e che si connette direttamente all’autostrada Palermo-Catania, attraverso uno svincolo e un tratto terminale esistente dell’autostrada stessa A19, di 15 chilometri di lunghezza fino alla Tangenziale di Catania.
Già presente nel Contratto di programma tra Anas e Ministero dei Trasporti (2016-2020), l’intervento è stato incluso nella pianificazione della Regione Siciliana nella rimodulazione dell’Accordo di programma quadro rafforzato del 2017 (2021), efficace grazie alla convenzione del Piano sviluppo e coesione (2023), come risposta alle criticità di sviluppo socio-economico e di sicurezza della rete stradale siciliana.
