Gela, chiusura Terapia intensiva Covid. Fdi: «Scelta miope e poco rispettosa»
di Redazione
«Considero miope, impegnativa e poco prudente la scelta di chiudere, anche temporaneamente, il reparto di terapia intensiva dell’ospedale Vittorio Emanuele di Gela, a causa di un focolaio Covid scoppiato qualche giorno fa, per una città che conta oltre 70 mila abitanti. Inoltre, il trasferimento di 8 pazienti da Gela alla terapia intensiva dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta è una decisione sicuramente rischiosa e azzardata». Lo dice Elvira Amata, capogruppo di Fratelli d’Italia e componente della IV commissione Salute all’Ars.
Nei giorni scorsi c’è stata una forte interlocuzione tra i vertici di Fdi, a capo il coordinatore cittadino, Salvatore Scuvera, è la parlamentare.
«È di questi giorni – aggiunge Amata – la notizia che sono stati trasferiti da Gela 12 infermieri per andare in servizio nella terapia intensiva a Caltanissetta. Anziché prevedere la mobilità dei medici ed eventualmente degli infermieri dall’ospedale di Caltanissetta a quello di Gela, soluzione prima di tutto a tutela dei pazienti, è stata percorsa la strada più rischiosa, quella del trasferimento di 8 pazienti in condizioni molto delicate ed alcuni anche gravi. Va detto – precisa Amata – che in terapia intensiva a Caltanissetta si trovava ricoverato soltanto un paziente. Ora veniamo a sapere che si vorrebbe potenziare il reparto del Sant’Elia portandolo a 20 posti letto. Cosa ne facciamo di quello di Gela? È impensabile che invece di assumere personale, a supporto dei sanitari presenti nel reparto del Vittorio Emanuele, si trasferiscano i pazienti e si chiuda l’unità di terapia intensiva gelese, generando di conseguenza anche non poco malcontento tra i cittadini. Sembra il mondo al contrario, si attivi la mobilità dei medici dell’azienda sanitaria. Solleverò la questione sia in commissione salute che con l’Asp di Caltanissetta».
Nella foto in alto, da sinistra, Salvatore Scuvera ed Elvira Amata ( Foto Scuvera / PH Ferro ).