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Gela: coppia di rapinatori violenti, fermata una giovane donna, madre di due bimbi


di Redazione

Gela: coppia di rapinatori violenti, fermata una giovane donna, madre di due bimbi
cronaca
16 Ago 2022

Coppia di borseggiatori violenti, lui 23 anni di origine marocchina, lei gelese trapiantata al nord, 24 anni, madre di due figli. Con loro avrebbero agito altri due ragazzi, uno dei quali minorenne. Sono accusati di aver rapinato in strada due ragazzi di vent’anni, avvicinati a Milano, in corso Como il 12 agosto scorso, e di averli colpiti con calci e pugni allo scopo di sottrarre loro uno smartphone.

Il gip di Milano, Guido Salvini, ha convalidato i fermi dei due giovani, disponendo la permanenza in carcere nei confronti dell’uomo, sprovvisto, peraltro di permesso di soggiorno («non è mai stato titolare di permesso»), mentre per la ragazza, madre di due bambini, è scattato l’obbligo di dimora a Gela. Nel corso dell’aggressione in corso Como, avvenuta quattro giorni fa, una delle vittime era stata colpita con un coccio di bottiglia allo zigomo, riportando una lesione di tre giorni, mentre per l’amico – “brutalmente aggredito” – il referto medico parla di sette giorni di prognosi per un trauma al polso destro. A eseguire il fermo è stata la polizia che in piazza XXV Aprile, all’altezza dell’incrocio con corso Garibaldi, ha notato la ragazza che alla vista degli agenti ha tentato di disfarsi dei due cellulari. Sono state le stesse vittime a riconoscere la coppia a cui carico risultano “gravi indizi di colpevolezza” per rapina aggravata e ricettazione in concorso e verso i quali sussiste “il concreto pericolo di fuga” essendo privi di fissa dimora e di occupazione. Per il 23enne di origine marocchina,Le esigenze cautelare sono ricondotte al fatto che gli indagati “abbiano commesso e possono commettere in futuro episodi del medesimo genere che hanno carattere seriale e che avvengono ormai con elevata frequenza e quasi quotidianamente soprattutto dalla zona di corso Como frequentata da moltissimi giovani fino a tarda notte e fino alle prime ore del mattino”. Episodi “caratterizzati da violenza contro le vittime al fine di neutralizzarle e impossessarsi dei loro beni”. Il comportamento “seriale” – scrive il gip Guido Salvini – emerge dal materiale sequestrato e cioè un altro cellulare di cui uno degli indagati ha cercato di disfarsi, la carta d’identità di un cittadino bengalese, una carta Postepay, cinque collanine, una carta di credito Visa, una tessera sanitaria della Regione Lombardia, due ciondoli in metallo, oltre alla somma in contanti sequestrata. “Si tratta di beni con ogni probabilità provento di altri episodi analoghi commessi nella zona della movida di corso Como di cui gli indagati non avevano ancora avuto il tempo di disfarsi cedendoli a ricettatori”.


Redazione
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