Gela, corpi morti e ormeggi abusivi rimossi dalla polizia ambientale e dal nucleo sub
di Redazione

Un’operazione è stata condotta dal nucleo di Polizia Ambientale della Capitaneria di Porto con il supporto del 3° Nucleo Sub della Guardia Costiera di Messina, volta alla tutela del pubblico demanio marittimo e al contrasto dell’abusivismo demaniale nel porto rifugio di Gela. L’attività morava alla rimozione di una serie di corpi morti – strutture in cemento utilizzate per l’ormeggio delle unità navali – catenarie e gavitelli di ormeggio che nel tempo erano stati abusivamente collocati sul lato di ponente dello specchio acqueo, ostacolando l’uso pubblico e regolare dell’area portuale. Grazie all’intervento dei militari, sono stati rimossi una quarantina di corpi morti in cemento di varie dimensioni con relativi gavitelli di ormeggio, circa 400 metri di cime e 40 metri di catenarie. L’operazione ha permesso di ripristinare le condizioni di legalità di un tratto di mare di circa 120 metri di lunghezza per una superficie complessiva di oltre 1.900 metri quadrati di specchio acqueo.




Le unità da diporto che si trovavano illecitamente ormeggiate sono state rimosse e affidate in custodia a una ditta specializzata, cosicché i legittimi proprietari potranno andare a recuperarle. Tutto il materiale rimosso dal mare è stato invece posto sotto sequestro penale per il reato, attualmente contestato a carico di ignoti, di occupazione abusiva di area demaniale marittima.
