Il gup Roberto Riggio ha prosciolto tutte le persone accusate di disastro colposo dopo il parziale crollo del pontile sbarcatoio, evento risalente a una decina di anni fa. Erano finiti sotto indagine Giuseppe Battaglia, dirigente generale del dipartimento dell’ambiente della Regione Siciliana, Olimpia Campo e Aldo Guadagnino dirigenti territoriali del medesimo assessorato, Raffaella Galanti, Emanuele Tuccio e Santi Nicoletti, tutti funzionari del Comune. Per tutti loro il magistrato ha firmato sentenza di non doversi procedere. La vicenda relativa al pontile risale a diversi anni fa: il bene demaniale era stato affidato nel 2014 dalla Regione al Comune di Gela “per consentire come da tradizione la passeggiata dei cittadini sopra il pontile”. Nel corso degli anni, probabilmente a causa della vetustà dell’opera, probabilmente anche a causa di mancate manutenzioni e della corrosione conseguenti all’assenza di fondi, ebbero a verificarsi alcune cadute di calcinacci.

Gli imputati erano difesi dagli avvocati Giacomo Ventura, Massimo Motisi, Dario Vecchio, Rita Calò, Feliciana Ponzio e Massimo Blandi.

Il 18 maggio del 2015 la Procura procedette al sequestro dell’intera struttura, per l’ipotesi di omesso intervento in costruzione che minaccia rovina con pericolo alle persone.

Questo secondo procedimento, aperto a carico di alcuni funzionari del comune, è ancora pendente.

Come noto dalle cronache, nel gennaio di due anni addietro, in piena emergenza Covid, crollò un ampio tratto del pontile, già in condizioni limite dal punto di vista strutturale per i diversi cedimenti accaduti negli anni. Per quei fatti è stata avviata un’ulteriore indagine per crollo colposo.