Sei tamponi ieri, quattro a soggetti di Caltanissetta, uno Gela e uno Vallelunga. Oggi altri 11 test del coronavirus, tutti nel capoluogo (sembra, anche se non ci sono conferme ufficiali). Diciassette in totale i tamponi per i quali si attende l’esito, mentre i casi in trattamento. Ieri, al «Sant’Elia» è stato attivato il Pronto soccorso infettivologico che ha già eseguito 11 tamponi e tre Tac. Alcuni dei pazienti, arrivati quasi tutti dal capoluogo, sono stati mandati a casa perché le condizioni di salute non risultavano meritevoli di ricovero. La permanenza del paziente al Pronto soccorso Infettivologico dal suo arrivo alla diagnosi è di circa 30-45 minuti.

Nuovi servizi medici.

«Da mercoledì – dice Alessandro Caltagirone, ospite questa sera di Live approfondimento giornalistico di Today24 – confidiamo di attivare l’apparecchiatura per effettuare i test che risulta già presente nella nostra sede. Lo stesso vale per il Presidio Ospedaliero Vittorio Emanuele di Gela dove martedì collauderemo la nuova apparecchiatura. Questo ci consentirà di essere autonomi rispetto a Palermo, dove attualmente si eseguono i tamponi, pervenendo a un risultato più immediato».

Primi trasferimenti per liberare posti.

Oggi sono iniziati i trasferimenti di pazienti ricoverati in terapia intensiva da Gela ad Agrigento, grazie a un protocollo d’intesa. Questo permetterà di avere 8 posti in terapia intensiva Covid 19 al Vittorio Emanuele. La stessa cosa a Caltanissetta. I posti letto di terapia intensiva Covid 19 sono attualmente 14 e la prossima settimana diventeranno 16.

Nel più breve tempo possibile verranno eseguiti lavori di adeguamento a Gela per consentire tali attivazione. Quanto ai ritardi sui tamponi (17 pazienti in attesa) essi si azzereranno non appena entreranno a pieno regime i due laboratori di Gela e Caltanissetta.

«Le apparecchiature – dice il manager – sono già in sede. Le abbiamo ordinate e sono in attesa di essere messe in funzione. Provate a immaginare quanto sta accadendo. Anche i fornitori sono andati in tilt».

Caso di coronavirus a Licata.

Intanto, dopo Caltagirone, si registra un primo caso di coronavirus anche in un’altra città molto vicina: Licata.

Stante ai colleghi del sito Agrigento Oggi (www.agrigentooggi.it) è positivo il tampone che le autorità sanitarie hanno eseguito su una persona, non anziana. Il paziente è in buone condizioni di salute, non ricoverato al San Giacomo d’Altopasso ma in quarantena domiciliare. Quarantena, ovviamente, anche per tutti i familiari.

Nuovi medici.

L’Azienda Policlinico di Messina è stata incaricata dalla Regione per reclutare nuovi medici e personale sanitario per tutta la Sicilia. C’è un bando per la formazione degli elenchi. Si cercano medici specializzati e specializzandi, medici in possesso della sola laurea in Medicina e Chirurgia, anche di nazionalità straniera. Personale medico in pensione. Insomma si cerca di affrontare l’emergenza che potrebbe arrivare con un aumento dei contagi. Per informazioni o chiarimenti è possibile contattare le Risorse Umane dell’azienda sanitaria Universitaria di Messina ai numeri 090/221.3431-3901-3694.