Gela, don Angelo ordinato sacerdote in Toscana. Scelta di fede vissuta con gioia
di Redazione

La chiesa locale, unita a quella toscana, ha vissuto ieri un momento di grande gioia per l’ordinazione presbiteriale di don Angelo Ferrera. Attivo sin da ragazzo nel movimento cattolico giovanile della sua parrocchia d’origine, San Francesco, Angelo aveva preso i voti iniziando il cammino in seminario prima in Sicilia e poi in Toscana, dove ieri ha potuto vivere con gioia e pienezza il giorno più importante. Don Angelo indossa l’abito talare e sarà sacerdote nell’arcidiocesi di Lucca. È stato ordinato, in una cattedrale gremita, assieme a Antony Shehan, e a fra’ Martino Chiaramonte, originario della parrocchia lucchese di Sant’Anna, durante la messa presieduta dall’arcivescovo di Lucca Paolo Giulietti, concelebrata da 80 sacerdoti.
Don Anthony, originario dello Sri Lanka, non ha potuto condividere l’intenso momento spirituale con i propri familiari, papà e mamma, a causa di un piccolo incidente diplomatico. Ai genitori, infatti, è stato negato il visto. Parole di amarezza sono state espresse da monsignor Giulietti al termine della celebrazione.
«Ti chiedo scusa, carissimo Anthony – le parole dell’arcivescovo – perché ai tuoi genitori è stato impedito di essere oggi qui con te, a rendere grazie a Dio per il dono del tuo sacerdozio. Anche a noi è stato impedito di dire loro il nostro grazie per un figlio che servirà una chiesa, e un popolo diversi dai suoi, lontano dalla sua casa e dalla sua famiglia. Voglio dirti sinceramente, e lo scriverò, che oggi mi vergogno di essere italiano. Perché un grande paese come il nostro – ha aggiunto -, che è stato faro di civiltà e di umanesimo, si è mostrato prigioniero delle proprie paure. Fino al punto di negare un visto turistico a un papà e una mamma, che volevano partecipare all’ordinazione del figlio. Il Signore ci aiuti ad essere davvero una Chiesa capace di portare speranza a un mondo che evidentemente ha più paura che fiducia nel futuro».
(Nella foto grande, in alto, da sinistra, monsignor Paolo Giulietti con i sacerdoti Antony Shehan e Angelo Ferrera).
