Un barchino è stato scoperto dai militari della Capitaneria di Porto sulle coste gelesi. L’imbarcazione sarebbe stata notata a pochi metri dalla battigia, nella spiaggetta compresa tra la foce del fiume Gela e la radice del porto isola. Al suo interno c’erano indumenti logori e altri poveri averi, tracce del probabile passaggio di immigrati in arrivo dalle coste africane. Ulteriori pattugliamenti del tratto di mare antistante la città hanno permesso di rinvenire una seconda barca, arenata a pochi metri dalla spiaggia.

Controlli sono stati compiuti dalla Guardia Costiera nelle aree agricole della fascia trasformata, tra Gela, Acate e Vittoria, che hanno permesso di identificare diversi lavoratori stranieri.

L’ipotesi di lavoro su cui si concentrano gli inquirenti è che le due imbarcazioni ritrovate a Gela siano state utilizzate durante la tratta degli immigrati. Non essendoci notizie di sbarchi sulle rive gelesi non si esclude che possa essersi trattato di barchini abbandonati dopo recenti sbarchi avvenuti lungo le coste Agrigentine e Ragusane e poi trascinate dalla corrente fino a Gela.