È stato esteso ad altri ventidue comuni lo stato di crisi e di emergenza regionale per i danni causati dal maltempo dei mesi scorsi, in particolare dagli eventi meteorologico di novembre. Si tratta di Gela e Mazzarino, nel libero consorzio comunale di Caltanissetta, Favara, Ioppolo Giancaxio, Lucca Sicula, Racalmuto, Santa Elisabetta, Santa Margherita Belice, in provincia di Agrigento; Nicosia e Regalbuto, nell’Ennese; Caronia, Mojo Alcantara, San Salvatore di Fitalia (per gli eventi del 29 e del 30 ottobre), nel Messinese; Balestrate, Caltavuturo, Geraci Siculo, Monreale, Petralia Soprana, in provincia di Palermo; Scicli, nel Ragusano; Pantelleria (per la tromba d’aria del 10 settembre), Salaparuta e Santa Ninfa, in provincia di Trapani. Lo ha deliberato il governo Musumeci in seguito a una relazione integrativa realizzata, sulla base di nuove segnalazioni e ulteriori ricognizioni dei danni, dal dipartimento regionale della Protezione civile guidato da Salvo Cocina. La città di Gela era stata duramente colpita durante gli eventi meteorici accaduti dall’8 al 17 novembre.

Nel pomeriggio il sindaco, Lucio Greco, e il presidente del consiglio comunale, Salvatore Sammito, hanno rilasciato una nota congiunata.

«Sapevamo – scrivono – che l’intero nostro comparto agricolo aspettava questa dichiarazione dello stato di calamità naturale, perché tante sono state le aziende messe in ginocchio dalla violenta ondata di maltempo del mese scorso. In questi giorni non ci siamo mai fermati, abbiamo lavorato incessantemente e seguito attentamente tutto l’iter. Abbiamo interloquito con l’assessore regionale all’Agricoltura Toni Scilla, che alcuni giorni fa ci aveva garantito, al telefono, l’inserimento di Gela tra le città elencate nella delibera di giunta, e finalmente stasera alle parole sono seguiti i fatti e i documenti. Sappiamo che non sarà questo a risolvere i problemi della categoria, ma ciò dimostra che a Palermo c’è un governo regionale che ci ascolta. Quanto da noi affermato nei giorni scorsi rispondeva a verità, mentre altri già parlavano di ennesimo furto».