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Gela fanalino di coda, solo 15 colonnine di ricarica. Il green deal può attendere


di Redazione

Gela fanalino di coda, solo 15 colonnine di ricarica. Il green deal può attendere
news
5 Nov 2025

Il green deal sempre più utopistico, almeno nella realtà. Il dato delle immatricolazioni di vetture elettriche, in Sicilia, è marginale. Costi di acquisto, incertezze sul futuro e rete di ricarica da Terzo Mondo sono gli ingredienti di un flop. Ieri sera, del resto, il gruppo Total, colosso petrolifero francese, per voce del ceo, Patrick Pouyanne, ha spiegato che la transizione energetica globale sta rallentando e la domanda di petrolio continuerà a crescere. Almeno fino al 2040, prima di iniziare una lenta, lentissima discesa. Quindi, l’accordo di Parigi, sull’obiettivo carbon neutral entro il 2050, deve attendere. E vacilla anche la direttiva europea sullo stop alle immatricolazioni di auto a combustione fossile dal 2035. Nei giorni scorsi Oliver Blume, numero uno del gruppo Wag (Volksvagen, Audi, Skoda), ha bocciato l’ipotesi: «Considero irrealistico che avremo solo la mobilità elettrica entro il 2035. Non dobbiamo strangolare l’industria. Anche i posti di lavoro sono in gioco». Non la tocca piano neppure Stefan Hartung, ceo di Bosh, altro colosso tecnologico tedesco, che nei giorni scorsi ha definito l’accordo sul 2035 un’«invenzione europea» che danneggia industria ed economia. Insomma, se la Germania si scuote, l’accordo potrebbe essere rimesso in discussione.
Ma noi siamo pronti alla transizione energetica?

Gela è tra le peggiori realtà dell’isola nel rapporto tra utenti della strada e colonnine di ricarica.

In città esistono infatti solo cinque impianti con complessive 15 charging station. Per avere un’idea, già Caltagirone, con la metà degli abitanti, fa meglio, con le sue 17 colonnine. Licata ne ha 26, tra Vittoria e Comiso ce ne sono 34, mentre Ragusa stacca tutti con 96 wallbox pubbliche. A questi dati, ovviamente, bisogna aggiungere le stazioni di ricarica private, ma il dato che pubblichiamo è al netto delle colonnine domestiche (per tutte le città prese a campione). E se Gela è tra le maglie nere dell’isola, la stessa Sicilia è tra i fanalini di coda del paese, con 3.360 colonnine a fronte, ad esempio, delle 22.450 della Lombardia. Nell’area orientale Catania, Messina, Siracusa, ve ne sono il triplo rispetto all’area Palermo, Trapani, Agrigento, Caltanissetta.
E se a Gela ci sono pochissime colonnine vuol dire che circolano pochissime auto elettriche. Al momento un fallimento. I motivi? Sono molteplici, da ricercare sia nei limiti dell’infrastruttura che nei costi di acquisto dei veicoli. A rendere veramente competitiva l’auto elettrica può essere solo la possibilità ai avere una wallbox in garage o nel cortile di casa, preferibilmente alimentata da pannelli solari. Cosa che pochi possono permettersi perché non tutti hanno un box auto di proprietà o una casa con cortile o zona verde nella quale installare la colonnina.
Inoltre servirebbero maggiori sconti o incentivi all’acquisto. Le agevolazioni ci sono ma quelle più invitanti, che rendono veramente conveniente l’acquisto di una nuova auto green, sono solo per possessori di vetture euro 1 (con 28 – 32 anni di carriera) o euro 2 (immatricolate 25 – 28 anni fa). Chi le possiede? Pochissimi.
Insomma il green deal a parole è ben distante da quello reale e a portata di portafoglio. Soprattutto alla portata delle persone comuni. Come pure rimane utopico per l’industria europea. Quindi è giusto iniziare la transizione ecologica ma oggi serve anche un bagno di realismo.


Redazione
Today 24 è un quotidiano on line indipendente, fondato nel 2014 da Massimo Sarcuno. Ogni giorno racconta i fatti e le notizie di Gela, Niscemi, Riesi, Butera, Mazzarino e di molti altri comuni del comprensorio. In particolare l’area del Vallone.