Gela: furbetti del reddito, fioccano le denunce. Tra loro il pizzaiolo, la badante e pure un soggetto ricercato
di Redazione

Sono 163 le persone denunciate dalla Guardia di Finanza tra Gela e la provincia di Caltanissetta. Un milione e 300 mila euro di somme percepite indebitamente sulla base di 200 segnalazioni. «Le Fiamme Gialle – si legge in una nota del comando provinciale – in costante sinergia e collaborazione con l’Inps, proseguono l’attività di controllo volta a verificare la regolarità della fruizione del Reddito di Cittadinanza. Sotto lente di ingrandimento sono stati passati numerosi soggetti richiedenti il beneficio nonché familiari conviventi, rilevando numerose e reiterate irregolarità».
Per i 164 denunciati è stato richiesto il sequestro preventivo e l’immediata segnalazione all’istituto di previdenza per la decadenza, nonché, la revoca e restituzione del beneficio, evitando, in tal modo, che ulteriori 756 mila euro indebitamente richiesti venissero riscossi da non aventi diritto.
L’attenzione degli investigatori si si è concentrata prevalentemente sul riscontro delle dsu (dichiarazione sostitutiva unica), dedicando particolare attenzione ai soggetti che, sulla base di accurate analisi di rischio, condotte mediante l’utilizzo delle banche dati, risultavano, ad esempio, condannati o sottoposti a misure cautelari per delitti di elevato impatto sociale, o privi di requisiti soggettivi e patrimoniali dichiarati.
Tra le numerose tipologie di irregolarità riscontrate dai finanzieri, solo come esempio, si riporta il caso di alcuni dipendenti in nero di una pizzeria d’asporto, tutti percettori di Reddito di Cittadinanza, ovvero di persone beneficiarie che occultavano l’attività esercitata di collaboratrice domestica o badante, per i cui datori di lavoro è altresì scattata la contestazione delle sanzioni derivante dagli illeciti alla normativa sul lavoro.
Non di meno, eclatanti sono i casi di un soggetto latitante e di un cittadino nisseno, tra l’altro fruitore di patrocino a spese dello Stato, detentore di oltre 30 immobili non dichiarati che percepivano il contributo erogato dall’INPS.
Oltre ai suddetti casi, altri beneficiari hanno attestato dati falsi nelle autodichiarazioni rese con riguardo a disponibilità patrimoniali e/o reddituali, oppure hanno omesso l’indicazione di dati economici obbligatori, sia propri che di altri componenti il nucleo familiare. Alcuni di essi, tra l’altro, sono risultati assidui scommettitori su piattaforme di gioco online, omettendo di dichiarare le vincite conseguite.
L’attività condotta dalla Guardia di Finanza di Caltanissetta proseguirà con il fine di salvaguardare il corretto impiego delle risorse pubbliche, reprimere le condotte illecite in danno del bilancio pubblico, garantire l’effettivo sostegno alle fasce meno abbienti della popolazione, evitando il dispendio di risorse a beneficio di soggetti non aventi diritto. Difatti l’indebito accesso a prestazioni assistenziali e a misure di sostegno al reddito genera iniquità e mina la coesione sociale, soprattutto in questo difficile periodo di crisi economica e sanitaria.
