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Gela: il virus frena dopo settimane terribili. Ecco l’analisi con tutti i dati della seconda ondata. Idem a Niscemi


di Redazione

Gela: il virus frena dopo settimane terribili. Ecco l’analisi con tutti i dati della seconda ondata. Idem a Niscemi
attualità
1 Dic 2020

Il virus frena. Dopo aver avuto una crescita costante e in alcuni casi spaventosa, oggi rallenta vistosamente. Per la prima volta da tre mesi, ovvero, da inizio settembre, quando possiamo affermare che sia iniziata la seconda ondata, la curva tende a scendere in maniera incoraggiante. Un risultato che è solo frutto della costanze e dei sacrifici dei cittadini di Gela e Niscemi, che prendiamo come campione per fare una breve analisi numerica. Sacrifici imposti dagli ultimi due Dpcm, dalle ordinanze dei sindaci, Lucio Greco e Massimiliano Conti, dalle sollecitazioni pervenute dalla Prefettura e dall’Asp, il cui lavoro encomiabile sul fronte dei tamponi e del tracciamento ha dato i risultati odierni. Attenzione. Parlare in termini positivi con 716 casi in atto a Gela e 267 a Niscemi potrebbe apparire paradossale. Ma il dato delle persone affette dal coronavirus nelle ultime settimane testimonia il calo inconfutabile della curva del contagio. Primo dato. Il 6 settembre Gela aveva 25 positivi, Niscemi zero. Una settimana dopo Gela 20 (-5), Niscemi 3 (+3). E da lì inizia la nostra analisi. Gela di settimana in settimana balza da 20 a 36, da 36 a 52, da 52 a 166, da 166 a 198 positivi. E siamo al primo di novembre quando il mondo inizia a capovolgersi. Le feste d’estate, le cerimonie, passeggiate e assembramenti sul lungomare accelerano la diffusione del virus. L’8 novembre i casi salgono a 343 (+145) in una sola settimana. Il 15 novembre si avvicinano a quota 500, sono infatti 468 (+125). Il 22 la città si sveglia a un passo dalla zona rossa dei 700 casi. La curva sale infatti vertiginosamente fino a 677 casi (+191). È quello il picco. La settimana appena conclusa fa segnare un incremento di soli 39 casi (delta tra contagi e guariti). E il numero di tamponi è in linea con quello delle settimane precedenti: in media tra i 376 del 25 novembre ai 186 contabilizzati ieri dall’Asp, con una media di circa 250 tamponi / giorno in provincia. Ora bisogna solo perseverare nel rispetto massimo delle regole. Sperando che le eventuali aperture di scuole ed esercizi pubblici non generino un nuovo innalzamento del contagio.

Analogo andamento della curva anche nella vicina Niscemi. Qui l’esplosione del contagio aveva avuto numeri ancora più sorprendenti. Da quota zero casi del 5 settembre si era saliti da 3 a 45 nella settimana tra il 27 settembre e il 4 ottobre. Ulteriore impennata nei 15 giorni successivi quando i positivi erano saliti a 79 e poi a 106, fino ai 124 del 25 ottobre. Lo screening di massa e l’individuazione di alcuni focolai (uno scolastico, l’altro in una palestra, l’altro ancora dovuto a un paio di festicciole) e le misure di isolamento avevano retto per due settimane. Il contagio era rimasto costante (130 positivi il primo novembre, 161 l’8 novembre). Siamo a metà del mese appena concluso e il Covid rialza la testa anche a Niscemi: sono 201 i positivi nella settimana tra l’8 e il 15 novembre, fino al pauroso dato di 277 casi attivi al 22 novembre. Anche a Niscemi, poi, la frenata. Un incremento di + 4 nella settimana compresa tra il 22 e il 29 novembre.

Una considerazione finale va fatta. Non disponiamo del numero dei tamponi da comune a comune ma solo del dato provinciale. Che comunque garantisce un minimo di omogeneità del dato. Inoltre il numero dei casi per settimana non è esattamente quello dei contagiati bensì quello delle persone in atto positive quindi tenendo conto anche dei guariti.

Ma sono comunque dati ufficiali e catalogati con scrupolo dall’Asp. I quali ci dicono, senza tema di smentita, che sa settembre a oggi, per la prima volta, il coronavirus fa un po’ meno paura.


Redazione
Today 24 è un quotidiano on line indipendente, fondato nel 2014 da Massimo Sarcuno. Ogni giorno racconta i fatti e le notizie di Gela, Niscemi, Riesi, Butera, Mazzarino e di molti altri comuni del comprensorio. In particolare l’area del Vallone.