Gela, imprenditore condannato a tre anni. La Cassazione annulla la sentenza con rinvio
di Redazione

Annullata con rinvio dalla V Sezione della Corte di Cassazione la sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Caltanissetta nei confronti di un imprenditore di 55 anni accusato di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale. L’uomo, in secondo grado, era stato condannato a 3 anni di reclusione. Le indagini, condotte dalla polizia giudiziaria della Procura di Gela, risalgono a 2015. All’imprenditore venina contestato di aver fatto sparire beni e attrezzature prima del fallimento dell’azienda, una ditta di lavori metalmeccanici, e di aver fatto sparire le scritture contabili degli ultimi anni, sottraendole alla possibilità di verifica da parte degli inquirenti. L’uomo era difeso dall’avvocato Joseph Donegani, del Foro di Gela. Nelle motivazioni formulate dal legale è stata censurata la sentenza di appello, segnatamente alla bancarotta patrimoniale, ovvero i beni aziendali e le attrezzature, per non aver tenuto conto del valore dei beni e di non avere motivato sufficientemente la condanna. Per la parte della bancarotta documentale l’avvocato ha contestato quanto emanato dalla corte d’Appello in quanto non vi sarebbe stata alcuna indagine, né fondate motivazioni sull’eventuale dolo e quindi sulle finalità della sottrazione delle scritture contabili.
