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Gela, inquinamento alle stelle in via Venezia. Famà: stop ai tir e maggiore sicurezza stradale


di Redazione

Gela, inquinamento alle stelle in via Venezia. Famà: stop ai tir e maggiore sicurezza stradale
attualità
16 Nov 2022

Via Venezia, ore 19: non si respira. La cappa assale la zona economicamente più importante e vissuta della città, mentre i bambini giocano con le bici, una mamma con il passeggino va verso la Sanitaria, alcuni astanti discutono davanti a un bar. Respirando veleni. La puzza non è più quella nauseabonda d’un tempo, le torri e le caldaie del petrolchimico hanno smesso di cacciare nell’aria (dopo 50 anni) vapori e gas nocivi. Ma c’è un nemico ancor più subdolo, il particolato, le polveri sottili. Scarichi di auto e camion, parti d’attrito (freni) seminano le temibili Pm10 e 2.5. La situazione non è ancora allarmante ma questa sera la lancetta ha toccato quasi quota 30 µg/m³, 30 milionesimi di grammo per metro cubo d’atmosfera. Troppa. Troppo vicina è la soglia di 50 µg/m³ che viene indicata dai tecnici quale limite di rischio per la salute.

«Dobbiamo ridurre il carico sulla via Venezia – dice Franco Famà, battagliero neo presidente del comitato di quartiere Giardinelli, Villaggio Aldisio – perché circolano troppe auto, troppi tir e questi livelli di inquinamento sono rischiosi per la salute dei residenti e di chi vive questa zona della città». Famà ha annunciato che depositerà una richiesta all’amministrazione comunale affinché si adoperi per ridurre il traffico sulla strada. A iniziare dagli autocarri, quelli provenienti da Vittoria e diretti ad Agrigento o viceversa, che in teoria avrebbero un divieto. Dovrebbero passare per la Strada dei due Castelli.

«C’è un cartello – dice Famà – che vieta il transito di questi mezzi, ma autisti poco attenti, per dirla così, non ne sono a conoscenza o forse, più semplicemente, se ne infischiano. Chiediamo controlli alla Polizia Stradale, alla Municipale, a chi può fare qualcosa».

Famà, con la sua richiesta, pone anche la questione sicurezza. Troppi incidenti, alcune volte anche gravi.

«Non possiamo – dice – permettere tutto questo. Vanno ripristinati i segnali stradali, ove mancante bisogna ridipingere la segnaletica orizzontale. Se necessario posizionare anche gli autovelox. Non possiamo permettere che un ragazzo o un padre di famiglia esca a piedi o in bici per non far più ritorno a casa».

Altra zona, uguale il modus: regole caplestate.

Proprio mentre Today24 raccoglie lo sfogo del presidente del quartiere, infatti, un ragazzo con una Smart, scavalca il marciapiede di viale Mediterraneo e si invola sul nuovo belvedere. Poco dopo, un altro, segue lo stesso esempio, in scooter, con una lunga impennata. Incuranti degli anziani seduti sulla panchina e dei bambini che giocano.

Non bastano le barriere, non basta uno scalino, a frenare l’impulso.

Così accade che le regole troppo spesso vengano vilipese senza un valido motivo. Lasciando la sensazione che forse Famà, le istituzioni, il Comune, le forze di polizia, questa guerra sono destinati a perderla. Perché forse prima di pattuglie e telecamere e centraline per la qualità dell’aria, serve tornare ancora più a monte, alle norme di buona educazione. Per tutti.

Da chi guida un camion al ragazzo con la Smart.


Redazione
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