Gela, Irmes attende di poter presentare istanza concordato. Domani vertice in prefettura
di Redazione

«La Irmes Srl è da tempo impegnata in un complesso processo di ristrutturazione aziendale e
risanamento finanziario, avviato a partire da settembre 2024, con l’insediamento del nuovo
management, al fine di superare una situazione di crisi che affligge la società sin dalla fine del
2022. La società ha intrapreso con determinazione una significativa riorganizzazione interna, finalizzata al recupero della sostenibilità economica e alla tutela prioritaria dei livelli occupazionali. Tuttavia, il percorso è stato reso difficoltoso dalla scarsa collaborazione ricevuta dalla precedente gestione, che non ha garantito un adeguato passaggio di consegne e ha lasciato in eredità una situazione critica, con ingenti contenziosi verso fornitori, istituti bancari ed enti pubblici. Abbiamo registrato, inoltre, la progressiva chiusura, spesso repentina e senza preavviso, di tutti i rapporti di conto corrente da parte degli istituti finanziari, generando ulteriori difficoltà operative. Nonostante ciò, la disponibilità e la collaborazione ricevute dalla BioRaffineria di Gela ci hanno consentito di pianificare azioni concrete per sbloccare i pagamenti degli stipendi ai lavoratori, arrivando persino ad aprire un conto corrente all’estero per gestire le entrate necessarie». Lo scrivono in una nota i vertici della Irmes, azienda dell’indotto, che vede i circa quaranta dipendenti manifestare da giorni davanti ai cancelli della raffineria.
«Malgrado gli sforzi messi in campo – scrivono – a oggi persistono criticità nei pagamenti a causa della complessa situazione bancaria. In merito alla recente procedura di liquidazione giudiziale avviata nei confronti della nostra società, evidenziamo con chiarezza il ruolo fondamentale assunto dal socio di maggioranza che ha sostenuto la Irmes in questi mesi con significativi esborsi di capitali per garantire la operatività della stessa e che, anche questa volta, è prontamente intervenuto risolvendo le richieste di due creditori, ottenendo così la desistenza dalla procedura stessa. Abbiamo inoltre presentato ai giudici una memoria esplicativa che anticipa un nuovo e migliorato piano di concordato preventivo, volto a tutelare pienamente sia i creditori sia le posizioni occupazionali, evitando così scenari peggiorativi che inevitabilmente sarebbero derivati da una liquidazione giudiziale. Con l’estinzione del
procedimento sarebbe utile per poter procedere autonomamente con la presentazione di una nuova domanda di concordato preventivo».
«Chiudendo con esito favorevole alla società la procedura di liquidazione giudiziale si potrà
presentare la domanda di concordato la cui presentazione oggi è inibita dalla procedura di
liquidazione. Prendiamo atto con rammarico di prese di posizione estemporanee e non sempre precise da parte di soggetti terzi, che rischiano di compromettere gli sforzi concreti in corso. Vogliamo ringraziare, invece, i sindacati per la loro continua attenzione, il prefetto, il sindaco e l’Eni per la comprensione dimostrata verso le difficoltà che stiamo affrontando.
Siamo convinti che, con l’impegno e la collaborazione di tutte le parti coinvolte, potremo
raggiungere una soluzione positiva, assicurando la continuità dell’attività economica della Irmes e salvaguardando i posti di lavoro e i diritti acquisiti delle nostre maestranze».
