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PONTILE | Un video

Gela: la ristrutturazione mai ultimata e il sogno delle rotte per la Tunisia. Oggi crollano pure le tante promesse non mantenute


di Redazione

Gela: la ristrutturazione mai ultimata e il sogno delle rotte per la Tunisia. Oggi crollano pure le tante promesse non mantenute
attualità
7 Gen 2021

«Che ne facciamo del pontile sbarcatoio di Gela? Sono molti a chiederselo dal momento in cui una serie di lavori di ristrutturazione, iniziata più di due lustri fa, fu interrotta già nelle prime sue fasi. Il pontile sbarcatoio rappresenta in assoluto la prima costruzione in cemento armato realizzata a Gela; il progetto, redatto nel 1909 dall’Ufficio del Genio Civile di Caltanissetta, diventò operativo nel 1911 e fu terminato quattro anni dopo nel 1915».

È l’estratto di una lettera aperta scritta nell’ottobre del 2010, più di dieci anni fa, dal professor Nuccio Mulè.

«La marineria gelese di allora – scriveva all’epoca Mulè – che comprendeva più di 200 navi di grosso tonnellaggio, tra bastimenti e velieri da commercio e da pesca, ebbe un notevole vantaggio per il carico e lo scarico delle merci, prima effettuato direttamente e con molto disagio sulla spiaggia. L’ulteriore incremento del traffico e l’attracco di navi con alto pescaggio, dopo qualche anno, però, resero necessario il suo allungamento di altri 150 metri; le lungaggini burocratiche, la difficoltà di finanziamenti dell’opera e le fasi storiche che attraversava l’Italia in quel periodo ritardarono tale aggiunta di circa vent’anni, infatti, i lavori di prolungamento, appaltati il 1° settembre del 1932, furono terminati nel 1935».

«Prima dello sbarco alleato – argomenta ancora il prof – sulla spiaggia di Gela, avvenuto la notte tra il 9 e il 10 luglio del 1943, il comando militare dell’esercito italiano, di stanza a Gela, fece saltare in aria con una carica esplosiva la parte centrale del pontile per ritardare lo sbarco delle truppe alleate le quali, peraltro, non ebbero nessun impedimento da tale inutile demolizione. Con la realizzazione del Porto Rifugio prima e del Pontile del Petrolchimico dopo, il pontile sbarcatolo cadde in disuso. Da qualche lustro la struttura, sia per la vetustà, sia perché in alcune parti pericolante, è stata dichiarata dalla Capitaneria di Porto inagibile».

Poi la chiosa dello scritto di Mulé, quasi profetica:

«Per questo pontile, appartenente al demanio marittimo, si impone con urgenza una ripresa dei lavori che oltre a restituirlo alla pubblica fruizione ne faccia anche conservare in parte la struttura originaria, quale esempio di archeologia industriale marinara, ultimo purtroppo rimasto a Gela».

In verità, qualche anno dopo, nel 2013, l’ex presidente della Regione, Rosario Crocetta, all’epoca nella carica istituzionale, venne nella sua città d’origine, consegnando un’idea progetto: rimettere in attività il pontile, quale attracco per rotte passeggeri da e verso la Tunisia, Malta e le Isole minori della Sicilia.

Con poche decine di migliaia di euro e tanto entusiasmo quel progetto si proponeva di ridare lustro al vecchio pontile. Bastava una passerella che congiungesse la parte nuova al vecchio braccio.

Spenti i riflettori e finito l’entusiasmo, dopo la realizzazione della passerella, la Capitaneria di Porto decise la chiusura dell’opera e il divieto ai pedoni, poiché pericolante.

Oggi il crollo, di un sogno, oltre che di un epoca.

(Nella foto grande, in alto, un frammento del video spettacolare realizzato oggi da Today24. Per vedere il video vai sulla pagina Facebook del giornale o clicca qui).


Redazione
Today 24 è un quotidiano on line indipendente, fondato nel 2014 da Massimo Sarcuno. Ogni giorno racconta i fatti e le notizie di Gela, Niscemi, Riesi, Butera, Mazzarino e di molti altri comuni del comprensorio. In particolare l’area del Vallone.