Termovalorizzatori, Gela si salva. Si faranno a Catania e Palermo. Ora è ufficiale, firmato l’accordo
di Redazione

L’ipotesi di un termovalorizzatore a Gela scongiurata definitivamente. La città, segnata da anni di inquinamento e impatto industriale, la scampa. La Regione Siciliana compie un passo decisivo formalizzando a Roma la convenzione che affida a Invitalia il ruolo di centrale di committenza per la preparazione dei bandi e la gestione delle gare di appalto per la costruzione dei due termovalorizzatori che sorgeranno a Palermo e a Catania. L’ipotesi di un mega impianto di trattamento rifiuti a Gela era emersa con forza due anni e mezzo fa, quando Maire Tecnimont, attraverso MyRechemical (NextChem), aveva aderito a un bando della Regione esprimendo una manifestazione di interesse a realizzare una linea di trattamento dei rifiuti basato su una tecnologia innovativa, capace di smaltire ingenti quantitativi di rifiuti con un processo «a freddo». L’impianto sarebbe dovuto sorgere all’interno dell’area del vecchio petrolchimico.
Tutto cancellato. Il presidente Renato Schifani, durante la campagna elettorale, intervenendo a Pagine di Politica, rubrica radiofonica condotta da Massimo Sarcuno, direttore di Today24, aveva rassicurato la platea, escludendo la realizzazione di termovalorizzatori a Gela. Contrariamente a quanto emerso durante la precedente legislatura Musumeci. Sempre in quei giorni, Schifani, aveva rassicurato il sindaco dell’epoca, Lucio Greco, spiegando che i due termovalorizzatori sarebbero stati realizzati a Palermo – per la Sicilia occidentale – e a Catania per quella Orientale.
È stato di parola.
Stamane, in veste di commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, ha firmato l’accordo assieme all’amministratore delegato dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti, Bernardo Mattarella. «Questo accordo – dice il governatore della Sicilia – segna una svolta epocale per la nostra regione. La collaborazione con Invitalia ci permette di accelerare l’iter e di accedere a competenze e soluzioni che garantiranno efficienza, economicità e tracciabilità in ogni fase del progetto. A ulteriore garanzia della correttezza dell’intero procedimento, abbiamo chiesto all’Autorità nazionale anticorruzione di attivare la vigilanza collaborativa in materia di contratti pubblici, assicurando che tutte le operazioni siano condotte con il massimo livello di trasparenza e legalità. Il nostro obiettivo è non solo quello di costruire questi termovalorizzatori, ma farlo nel miglior modo possibile. Un traguardo che porrà fine a decenni di criticità nella gestione dei rifiuti in Sicilia».
L’accordo, che si estenderà fino al febbraio 2026, prevede una collaborazione tra il Commissario straordinario e Invitalia per tutte le fasi del progetto: dall’analisi preliminare dei fabbisogni, fino alla gestione delle fasi della gara per l’affidamento dei lavori di costruzione. Primo passaggio fondamentale sarà l’assistenza che Invitalia fornirà alla Regione nella predisposizione della gara, da circa 16 milioni di euro, per la redazione dei Progetti di fattibilità tecnico-economica (Pfte), che sarà rivolta agli studi professionali di tutta Europa. I termovalorizzatori saranno localizzati a Bellolampo – Palermo e nella zona industriale di Catania. Saranno utilizzati per il trattamento dei rifiuti urbani non riciclabili, provenienti dalle piattaforme regionali di pretrattamento, biodigestione e compostaggio e saranno in funzione dal 2028.
