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CORONAVIRUS | Emergenza Civid19

Gela: Malattie infettive diventa un mega reparto con 40 posti letto. Medicina trasferita al Santa Barbara Hospital


di Redazione

Gela: Malattie infettive diventa un mega reparto con 40 posti letto. Medicina trasferita al Santa Barbara Hospital
attualità
17 Mar 2020

«I siciliani forse pensano che vivendo su un’isola sono immuni da tutto. Ma abbassare la guardia sarebbe un errore fatale». Sono le parole di Nello Musumeci, presidente della Regione, intervenuto questa sera a Zapping, su Radio Uno. Il governatore ha annunciato che la Sicilia ha già 200 posti di Terapia Intensiva per affrontare l’emergenza e che altro verrà fatto in questi giorni. Quale sarà l’impatto per la Sanità locale? I piani dell’Asp 2 sono, come quelli di tutto il Paese… work in progress. Comunque l’accelerata al progetto Terapia Intensiva del Vittorio Emanuele con (almeno?) 8 posti letto è cosa fatta. Come pure la riapertura del presidio di Malattie Infettive (8-12 posti). Ma queste non saranno le uniche misure di emergenza in fase di adozione nel presidio ospedaliero di via Palazzi. Anzi, potrebbe solo essere l’inizio. Da sabato, infatti, partirà il trasferimento del servizio di Medicina Generale (una ventina di posti letto) che scompare temporaneamente dalla mappa dell’ospedale per far posto a un unico grande padiglione dedicato ai casi di Coronavirus. Posti letto e servizi di Medicina saranno assicurati dal Santa Barbara Hospital di Macchitella che amplia così i servizi al pubblico per aiutare la Regione e l’Asp a fronteggiare l’emergenza.

«Abbiamo avuto la disponibilità di molte strutture private» erano state le parole profetiche di Musumeci, sempre stasera a Zapping verso le 20. Poco dopo a Today24 sono arrivate le indiscrezioni sul trasferimento di Medicina Generale.

Il trasferimento dell’importante Unità operativa al Santa Barbara Hospital spiana la strada all’insediamento di un grosso reparto Covid19 (Malattie infettive, non Terapia Intensiva) con almeno 30 – 40 posti letto complessivi che serviranno a gestire l’eventuale picco (speriamo mai) di malati di Sars-Cov2.

Quindi, ricapitolando.

A giorni dovrebbe riaprire la nuova Terapia Intensiva Covid19 nei locali dell’attuale Rianimazione. I cui pazienti non Covid d’ora in poi saranno dirottati, al San Giovanni di Dio di Agrigento. Ciò sulla scorta di un protocollo d’intesa siglato tra le due Asp.

Riapre Malattie infettive. Ma i posti inizialmente stabiliti, cioè 8 estendibili a 12, potrebbero diventare una quarantina grazie all’accordo con il Santa Barbara Hospital.

Gela avrà subito il suo laboratorio per l’esame dei tamponi. Dovrebbe essere questione di ore, giorni al massimo. Il che eviterà di dirottare pazienti sospetti al Pronto Soccorso Infettivologico di Caltanissetta. E anche i tamponi eseguiti a domicilio potranno avere un veloce iter.

Sono misure di emergenza, destinate ridisegnare la mappa della Sanità, non solo in città e provincia. Ma nell’intero Paese. La speranza è che tutto, nel volgere di pochi mesi, possa rientrare nell’alveo della normalità.

Ma la domanda che alcuni operatori sanitari e sindacalisti del comparto si pongono in queste ore è una e una sola. Quale criterio ha spinto chi ci governa a livello regionale a declassare prima l’ospedale di Gela salvo poi dichiararlo Centro Covid19 in piena emergenza? La storia si ripete.

Comunque la priorità oggi per chi è chiamato a gestire l’emergenza, ovvero l’assessore alla Salute, come i vertici dell’Asp, è quella di garantire la sicurezza degli operatori sanitari e dei cittadini. Servono barelle contenitive, dispositivi di protezione personale (mascherine, occhiali, tute). Inoltre tutti i percorsi di transito e degenza dei malati Covid19 dovranno essere ispirati ai criteri di massima sicurezza per impedire la diffusione del virus. Vertici e tecnici dell’Asp e del presidio ospedaliero sono al lavoro per raggiungere la piena operatività in tempi brevi. Garantendo la salute del personale e quella dei pazienti.


Redazione
Today 24 è un quotidiano on line indipendente, fondato nel 2014 da Massimo Sarcuno. Ogni giorno racconta i fatti e le notizie di Gela, Niscemi, Riesi, Butera, Mazzarino e di molti altri comuni del comprensorio. In particolare l’area del Vallone.