Subiva da tempo richieste di denaro da parte del figlio, sfociate in vere e proprie vessazioni, violenze e minacce, anche di morte. Quando non ce l’ha fatta più, l’uomo, disperato, si è visto costretto a chiedere aiuto ai carabinieri del comando stazione, denunciando il figlio. In manette un giovane di 23 anni (B.I. le iniziali), accusato di maltrattamenti, minaccia grave e tentata estorsione. La vicenda riguarda una famiglia di Niscemi, di origini tunisine. Il ragazzo, si sarebbe spinto fino a minacciare di morte il padre, già vittima delle sue continue richieste di denaro caratterizzate da violenze e vessazioni.
Il genitore e la figlia, sarebbero dovuti fuggire da casa per paura di essere aggrediti dal giovane. Nel corso dell’indagine, coordinata dalla Procura di Gela, sarebbe emersa una difficile situazione familiare contraddistinta da insistenti richieste di denaro, angherie e minacce. In alcune occasioni addirittura il giovane, all’atto delle persistenti richieste di denaro al padre, sarebbe arrivato al punto di distruggere anche arredi e oggetti dell’abitazione. Avrebbe anche minacciato di dare fuoco all’autovettura del padre avventandosi contro di lui con un grosso coltello, che avrebbe usato prima contro i propri familiari e dopo anche contro un passante che era intervenuto in soccorso dei suoi familiari che impauriti erano fuggiti dalla loro abitazione nella strada.
Motivi per i quali il giovane è stato denunciato per i reati di maltrattamenti in famiglia, minaccia grave e tentata estorsione ed arrestato dai carabinieri di Niscemi.
Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Gela, ha disposto nei confronti del giovane 23enne, la custodia cautelare in carcere, per cui è stato tradotto e rinchiuso nella Casa circondariale di Gela.