Gela: operaio di 43 anni morto all’alba in un ospedale della «zona rossa». Deceduto pure un uomo di 58 anni
di Redazione
Dolore e sgomento a Gela per l’improvviso decesso di un giovane tecnico, 43 anni appena compiuti, deceduto stamane all’alba in un ospedale della Zona Rossa. Pochissime e frammentarie le notizie che arrivano dal cuore dell’emergenza. Riferiscono che l’uomo, che viveva al Nord per motivi di lavoro, stava male e da alcuni giorni era in ospedale. Non si conoscono altri particolari, né ci sono conferme ufficiali che fosse positivo o meno al Coronavirus. Dolore e lacrime stamattina nell’abitazione di Gela, nella periferia nord della città, dove vivono la moglie e i due figli dell’operaio prematuramente scomparso. Pare che pochi giorni fa avesse rassicurato i familiari sulle sue condizioni di salute. Poi – sempre stante alle pochissime notizie – il peggioramento. Stamattina è deceduto all’alba.
In redazione è appena giunta la notizia del decesso di un operaio di 58 anni, positivo al Coronavirus, che si trovava da giorni ricoverato in un ospedale della Brianza. Era uscito dalla Terapie intensiva perché stava molto meglio. Nella notte – riferisce una fonte vicina alla famiglia – un improvviso peggioramento che non gli ha lasciato scampo. L’uomo viveva al Nord da anni con la famiglia e in città tornava solo in estate.