Gela: Ottobre Rosa, prevenzione oncologica. Cerere si illumina con i colori della speranza
di Desideria Sarcuno
Ieri sera, nel cuore del centro storico la statua di Cerere si è tinta di rosa. Ma non un rosa qualunque, un rosa acceso, luminoso, forte. Come lo scopo: la prevenzione oncologica femminile. La fondazione Airc ha rilanciato a ottobre 2025 la campagna nastro rosa, con il simbolo del nastro incompleto, ad indicare l’obiettivo non ancora raggiunto di curare tutte le forme di tumore al seno, comprese le più aggressive. Così, grazie alla collaborazione tra Airc e Anci, la dea della fertilità e dell’abbondanza si è fatta portavoce di numerose donne (55.000 per l’esattezza), a cui ogni anno, viene diagnosticato un tumore al seno.


Il Comune di Gela, con il sindaco Terenziano Di Stefano, l’assessore ai Servizi sociali e pari opportunità Valeria Caci, la presidente del consiglio comunale Paola Giudice e la commissione consiliare Servizi sociali, presieduta da Lorena Alabiso, in collaborazione con la Fondazione Airc, ha detto sì all’iniziativa Ottobre Rosa – Illuminare la Prevenzione. Un evento simbolico e di grande valore sociale per accendere la consapevolezza e che sottolinea allo stesso tempo l’importanza della prevenzione. Uno dei primi strumenti per individuare cambiamenti nelle mammelle è l’autopalpazione, una pratica che si può svolgere comodamente a casa. Una pratica che si compone di due fasi: l’osservazione, per individuare eventuali cambiamenti nella forma del seno o del capezzolo e la palpazione, per scoprire la presenza di piccoli noduli che prima non c’erano. Sul sito di Airc è possibile consultare un video tutorial per svolgere in modo corretto tale pratica. A partire dai 20 anni si consiglia di farla una volta al mese dopo il ciclo. Rispettare questi tempi è fondamentale perché la struttura del seno si modifica in base ai cambiamenti ormonali mensili, e si potrebbero di conseguenza creare, in alcuni casi, confusioni o falsi allarmi. Dai 45 in su, invece, è consigliabile sottoporsi ad una mammografia per monitorare la salute del proprio seno. In caso di fattori di rischio (come storia familiare di tumore al seno), i controlli mammografici e l’ecografia possono essere effettuati anche prima dei 40 anni, su indicazione medica.

Se da un lato il tumore del seno colpisce una donna su otto, dall’altro la ricerca ha fatto passi da gigante. La percentuale di sopravvivenza nel nostro Paese è in costante aumento. L’88 per cento di donne vive a 5 anni dalla diagnosi, grazie alla ricerca che Airc sostiene incessantemente.
«La ricerca è vitale, per questo organizziamo diverse raccolte fondi. E’ fondamentale informare, soprattutto i più giovani. Negli anni, come Airc, abbiamo promosso diversi screening, il primo a Gela, lo abbiamo svolto attraverso un’unità mobile. Sono state sottoposte a mammografie circa 11 mila donne. Le più recenti ricerche hanno permesso anche di preservare la fertilità delle più giovani pazienti, dopo la malattia» racconta Grazia Condello, consigliere regionale Airc. Il suo legame con la fondazione nasce nel 1990 quando organizza una piccola raccolta fondi a scuola per sostenere la ricerca. Da quel momento nascerà una delegazione Airc a Gela.
È importante ricordare che non si tratta di una patologia prettamente femminile, i dati raccontano che anche gli uomini (seppur in percentuale più ridotta) possono riscontrarla.
Molte le città italiane che si sono colorate di rosa: a Roma il Colosseo, a Firenze Ponte Vecchio, a Milano Il Duomo, a Torino la Mole Antonelliana. Il prossimo mese Airc sarà nelle scuole per diffondere informazioni utili, volte alla sensibilizzazione e alla conoscenza.

«Purtroppo – dice Giuseppe Di Martino, senologo, responsabile della Breast Unit del «Vittorio Emanuele» – si tratta di patologie imprevedibili, quindi l’unica cosa che possiamo fare è anticipare. Arrivare prima, con una diagnosi preventiva. La Breast Unit di Gela ha fatto un grandissimo lavoro in questi anni. Molte donne vengono qui da tutta la Sicilia. Grazie a realtà come Airc e Ados, viene svolto un lavoro di gruppo, di sostegno e di supporto. Noi medici abbiamo il dovere di accompagnare i nostri pazienti, affrontiamo insieme a loro la malattia».
L’unità senologica dell’ospedale di Gela è un centro multidisciplinare specializzato nella cura del tumore al seno, istituito nel 2019 e diretto dallo stesso dottor Di Martino. Il centro, che coinvolge un’équipe di specialisti come chirurghi senologi, oncologi, radioterapisti e psicologi, si riunisce periodicamente per discutere i casi e definire i trattamenti più adatti per le pazienti. È riconosciuta a livello regionale come un punto di riferimento per la senologia e offre un approccio integrato alla patologia mammaria, dalla diagnosi alla riabilitazione.
Proprio lo scorso 30 Settembre Airc ha compiuto sessant’anni di ricerca. Anni che hanno cambiato per sempre il volto della malattia, non più un male impossibile, ma curabile.






