Agenti della Squadra Mobile di Caltanissetta e del Commissariato di Gela hanno tratto in arresto due giovani sospettati essere gli autori di una rapina in una gioielleria di Piazza Armerina. L’operazione è stata condotta in collaborazione con agenti della Questura di Enna. Nella mattina di martedì due giovani, cappellino in testa e mascherine al volto, fanno irruzione in un negozio di gioielli e oggetti preziosi. Sono disarmati ma con minacce e atteggiamento intimidatorio, costringono la titolare e un’altra donna presente, ad aprire la cassaforte, impossessandosi di oggetti preziosi di ingente valore. Ripongono la refurtiva in un borsone e si danno alla fuga. Poco dopo la Polizia è già sulle loro tracce. Gli agenti riescono a individuare il covo, la loro base, ma poco prima dell’irruzione uno dei due sospettati si dà alla fuga, poi rintracciato dagli investigatori dopo ricerche durate alcune ore.

L’altro è in casa, con la moglie. Dopo un’attenta perquisizione i poliziotti scoprono che parte della refurtiva è nascosta dentro l’incavo di un’aspirapolvere. Estendono il sopralluogo in soffitta, dove rinvengono il borsone utilizzato durante la rapina, con all’interno altri oggetti e parte del bottino.

I due vengono condotti in commissariato. A inchiodarli è anche la deposizione di un testimone che riconosce uno dei due rapinatori poco prima che entrasse in azione nella gioielleria, avvalorando quanto ricostruito dagli investigatori.

Il questore, Emanuele Rificari, al termine dell’operazione, si è complimentato con gli agenti della Mobile e del Commissariato.

«Il brillante risultato operativo – afferma – raggiunto a poche ore dalla commissione del grave fatto delittuoso con la cattura dei due sospettati, grazie alla guida e al coordinamento della Procura di Gela, nonché il ritrovamento di parte della refurtiva, è frutto dell’acume investigativo e della conoscenza approfondita della realtà criminale ma anche della preziosa collaborazione della cittadinanza e della sinergia con i colleghi della Squadra Mobile di Enna e del Commissariato di Piazza Armerina».

Uno dei due era già sorvegliato speciale di pubblica sicurezza in quanto soggetto ritenuto pericoloso, pertanto risponde anche di violazione degli obblighi.

Agli indagati è stato anche contestato il reato di ricettazione in quanto il veicolo utilizzato per la rapina era stato rubato pochi giorni prima e perché trovati in possesso di una collana di valore rubata presso un’altra gioielleria.

Il Gip, ieri mattina, esaminati gli indizi forniti dagli inquirenti, ha convalidato i due fermi e disposto la permanenza in carcere dei due sospetti rapinatori per le prossime fasi del procedimento penale.