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ENERGIA | Venti di crisi

Gela sempre più cruciale nella «guerra» del gas. «Snam principale player europeo»


di Redazione

Gela sempre più cruciale nella «guerra» del gas. «Snam principale player europeo»
attualità
17 Mar 2022

La capacità di importazione di gas dell’Italia è molto flessibile. Lo ha detto l’amministratore delegato della Snam, Marco Alverà, sottolineando che con 33mila chilometri di rete, 8 punti d’ingresso e 17 miliardi di metri cubi di capacità di stoccaggio Snam è «il principale operatore europeo» del settore. In questo scacchiere lo snodo di Gela è sempre centrale, non già per l’approdo del gas libico (4 per cento del fabbisogno italiano) ma anche nell’ottica dello sfruttamento dei giacimenti Argo e Cassiopea, capaci da soli di soddisfare il fabbisogno dell’intera Sicilia e oltre. Dei 75,8 miliardi di metri cubi di metano immessi nella rete nel 2021 il 38 per cento è arrivato dalla Russia attraverso il Tag di Tarvisio (Udine), il 28 per cento dall’Algeria attraverso il gasdotto Transmed di Mazara del Vallo, il 10 dall’Azerbaijan attraverso il Tap a Melendugno (Lecce), il 4 per cento appunto da Green Stream – dalla Libia a Gela – e il 3 per cento dal Nord Europa attraverso Passo Gries (Verbania). A questi si aggiungono il rigassificatore di Cavarzere (Rovigo) con il 10 per cento, l’Olt di Livorno con il 2 e l’impianto di Panigaglia (La Spezia) con l’1 per cento. La produzione nazionale ha coperto il 4 per cento del fabbisogno. Attraverso il Tap di Melendugno la capacità di gas può salire tra 1,5 e 10 miliardi di metri cubi dagli attuali 7,2.


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