Gela: «Servono locali idonei per la vaccinazione», Giudice e Moncada scrivono al manager dell’Asp
di Redazione

«La notizia di grave criticità emerse sulle procedure e sui luoghi scelti per effettuare le vaccinazioni Covid 19 nel Presidio Ospedaliero di Gela e al Sant’Elia a Caltanissetta ci allarmano e necessitano interventi mirati a tutelare la cittadinanza». Lo scrivono Ignazio Giudice, segretario della camera del lavoro provinciale Cgil di Caltanissetta e Rosanna Moncada, segretaria della Funzione Pubblica Cgil.
«Al Sant’Elia le vaccinazioni vengono effettuate al primo piano che è un punto di passaggio per Neurochirurgia, Centro Trasfusionale, virologia e Anatomia Patologica nonché Cardiologia UTIC ed Emodinamica, mentre al Vittorio Emanuele si tratta dei locali nel secondo piano dove è allocata la Chirurgia Generale / Senologia Breast-Unit che ancora risulta accorpata con l’Ortopedia. Il continuo passaggio e sosta di soggetti in aree dedicate esclusivamente alla degenza, costituisce un potenziale pericolo che deve essere assolutamente scongiurato».
«Gli ospedali – dicono – sono luoghi ad alto rischio per le infezioni correlate all’assistenza, in più i percorsi all’interno dei locali delle strutture se non ben definiti rappresentano un potenziale pericolo di contagio. Per le procedure relative ai tamponi e alle vaccinazioni si devono assolutamente trovare locali idonei al di fuori dei presidi ospedalieri. Abbiamo chiesto al direttore generale dell’Asp di intervenire e provvedere al più presto perché la sicurezza degli operatori e dei cittadini che dovranno vaccinarsi è assolutamente prioritaria, come è indispensabile restituire al più presto alla cittadinanza la piena funzionalità di tutti i servizi».
«In queste settimane – concludono Giudice e Moncada – la Cgil ha più volte sollecitato l’urgenza di intraprendere una campagna vaccinale massiccia per tutti i lavoratori, ma il Sistema Sanitario deve sostenere il piano vaccinale con un organizzazione che tuteli la sicurezza di tutti i cittadini e soprattutto dei malati».
