Gela: sessantenne con forte sindrome polmonare ricoverato stasera. Una vittima nel Calatino: uomo di 80 anni
di Redazione
È giunto questa sera in ospedale a Gela un sessantenne con una grave forma broncopolmonare. I medici del «Vittorio Emanuele» stanno valutando se sia necessario o meno il tampone faringeo per stabilire eventuale positività al Sars-CoV-2 l’infezione virale che sta terrorizzando il Paese, mietendo purtroppo vittime. Ripetiamo, al momento non è un caso sospetto. L’unica fonte ufficiosa di cui dispone Today24 è delle 19 e viene esclusa la presenza di casi di coronavuris a Gela. «Nessun caso positivo». In serata però questo nuovo allarme che si spera possa rientrare. Il paziente in questione è un uomo di circa sessant’anni. Poco dopo l’arrivo in ospedale è stato sottoposto a Tac e ad altri esami diagnostici. Si valuta il caso.
Sempre con uno sguardo al territorio arriva la conferma del primo decesso per patologia polmonare probabile conseguenza del Sars-CoV-2. È un uomo di ottant’anni, originario della provincia di Siracusa, che era stato trasferito in Terapia intensiva al «Gravina» di Caltagirone dove è morto alcune ore fa. Come da prassi in questi casi le forze di Polizia debbono acquisire la cartella clinica e riferire il dato al Centro di Coordinamento della Protezione Civile. L’uomo era affetto da patologie pregresse e potrebbe essere la prima vittima di Coronavirus nell’Isola.
Ma il susseguirsi di notizie denota l’attenzione massima del sistema sanitario siciliano, da giorni in stato di massima allerta, malgrado i casi di infezione siano pochissimi, e l’aumento sistematico di segnalazioni.
L’ultima riguarda una paziente donna in cura a Caltagirone.
Da due giorni circolava voce che si trattasse di un’ammalata di Niscemi. Circostanza smentita sia ieri (attraverso un video) che stamane direttamente a Today24 dal sindaco, Massimiliano Conti.