«Grazie». Una parola, sei lettere bastano a raccontare la commozione e la gratitudine di un malato, del Paziente 4, che stamattina è stato svegliato definitivamente dallo stato soporoso, perché ora respira autonomamente. È il paziente Covid 19 di 56 anni, il primo malato a varcare le porte della Rianimazione, dopo essersi aggravato a causa del virus. Stamattina, al risveglio, si è trovato attorno medici e infermieri con tute e visiere. Ma anche attraverso le protezioni è bastato uno sguardo e la commozione ha preso il sopravvento. L’equipe gli ha rimosso il casco che lo faceva respirare dopo che venerdì sera era stato estubato. Ora sta molto meglio, ha solo una mascherina d’ossigeno che lo aiuta un po’, nulla rispetto ai giorni drammatici oramai alle spalle. Gli esami e i parametri biomedici alimentano ottimismo. Se dovesse come sembra stabilizzarsi il quadro clinico nelle prossime ore il paziente verrà spostato nel reparto non intensivo. E finalmente l’incubo, per lui e per i suoi cari, sarà finalmente e definitivamente alle spalle. E anche noi, come redazione, cittadini, cuori, vorremmo rivolgere un sentito grazie a medici e infermieri, soprattutto a chi, nel reparto di Terapia Intensiva Covid 19 del «Vittorio Emanuele» sta mettendo a rischio la propria vita senza risparmiare professionalità e impegno per salvare vite umane. Come quella del Paziente 4. Buona Pasqua a questi nostri eroi normali.

Nella foto di repertorio un paziente Covid 19 con il casco respiratorio.