La sparatoria di martedì pomeroiggio, in via Venezia, si inquadra in un contesto legato alla criminalità organizzata. Per questo la conduzione delle indagini è stata assunta dalla direzione distrettuale Antimafia di Caltanissetta. Un fascicolo è stato anche aperto dalla procura di Gela, che procede per il reato di evasione. Una delle persone ferite era infatti agli arresti domiciliari. Invece, al momento della sparatoria, era in auto in via Venezia.

«Sull’evento procede la direzione distrettuale Antimafia di Caltanissetta, noi procediamo unicamente per il delitto di evasione, a carico di una persona attinta dai colpi di arma da fuoco. Questi due episodi testimoniano che non bisogna mai abbassare l’asticella, non solo a Gela, ma in altre realtà di mafia, come ad esempio l’Emilia Romagna, regione dalla quale provengo» ha detto Lucia Musti, procuratore della Repubblica di Gela facente funzioni a margine della conferenza sugli arresti per rissa e tentato omicidio che hanno riguardato sei romeni.

«Bisogna far farcapire alla cittadinanza che i risulati si raggiungono non solo con l’impegno doveroso della procura della repubblica e delle forze dell’ordine ma anche con la consapeolzza dei cittadini, di essere appunto cittadini, chiamati a lavorare nel loro piccolo per la legalità».

Le indagini della Polizia sulla sparatoria proseguono in maniera febbrile.

Il contesto nel quale viene inserita la sparatoria è legato a doppio filo al crimine organizzato. Non foss’altro per la caratura di uno dei feriti, Salvatore Azzarelli, 46 anni, con precedenti per associazione mafiosa. La sorella, Ornella Azzarelli, di 41 anni, in auto al suo fianco, anche lei è stata raggiunta dai colpi esplosi dai malviventi in scooter.

Azzarelli era ai domiciliari per via dei numerosi procedimenti che compongono il suo fascicolo.

Gli agenti hanno isolato la sequenza della sparatoria attraverso i diversi apparati di videosorveglianza presenti in zona, attraverso i quali stanno cercando di dare un volto a chi a sparato, incurante della presenza di diverse auto in strada, persone sui marciapiedi, in una strada piena di negozi e attività di commercio.

(Nella foto grande, in alto, la scena della sparatoria. Sopra a sinistra, Lucia Musti, procuratore facente funzioni di Gela).