Gela, cinque auto distrutte nella notte, torna l’incubo degli incendi notturni. Il sindaco: «La città sana saprà reagire»
di Redazione

Torna l’incubo degli incendi notturni e la città reagisce con forza. Lo fa con le parole del sindaco, Terenziano Di Stefano. «La scorsa notte – afferma – la città ha vissuto momenti di grande tensione a causa di una serie di attentati incendiari avvenuti in diversi punti del territorio e ai danni di più persone. Si tratta di episodi gravissimi e inaccettabili, che minano la sicurezza della nostra comunità e che non possono essere tollerati in alcun modo».
Il primo incendio in via Cairoli. Nel mirino l’auto di un’impiegata comunale, in forze al settore Servizi sociali. Le fiamme, appiccate alla Lancia «Musa» della donna, si sono propagate anche a una Mercedes «Classe A» e a una Fiat «Panda».
Un’ora dopo il secondo incendio, sempre in centro storico, a pochi isolati. In via Santa Nicola è stato appiccato il fuoco a un Fiat «Sedici», intestato a un macellaio. Le fiamme, partite dal piccolo suv del commerciante, si sono estese a una Lancia «Delta» che era parcheggiata nelle vicinanze. Sui due episodi indagano gli agenti del commissariato di Polizia e i carabinieri del Reparto territoriale.
«Come sindaco – afferma Di Stefano – e a nome dell’intera amministrazione comunale, esprimo la mia ferma condanna per questi atti criminali che colpiscono non solo le vittime dirette, ma l’intera collettività. Gela è una città che merita di essere libera dalla paura, dal ricatto e dalla violenza. Chiediamo con forza l’intervento immediato delle autorità competenti affinché si faccia piena luce su quanto accaduto e si assicurino alla giustizia i responsabili di questi vili gesti. L’amministrazione comunale è e sarà sempre al fianco dei cittadini onesti e di tutti coloro che rifiutano la logica della violenza. Non arretreremo di un passo nella battaglia per la legalità e la sicurezza. Invitiamo la cittadinanza a collaborare con le forze dell’ordine segnalando qualsiasi informazione utile alle indagini. Solo uniti possiamo respingere con forza ogni tentativo di destabilizzazione e criminalità. Gela non si piega. Gela reagisce».
