Gela: «trappola» sull’asfalto, atleta inciampa e finisce in ospedale. I runner si indignano
di Redazione

Un runner dell’Atletica Gela si è infortunato allenandosi con un gruppo di amici sul lungomare. La raccontiamo, è andata bene, guarirà in una settimana dopo un «tuffo» sull’asfalto abrasivo, con traumi ed ecchimosi. Una brutta giornata. Nulla in confronto a drammi vissuti da altri atleti meno fortunati, vittime di incidenti a volte con destino infausto. Speriamo che mai più accadano. Ma l’entità, lieve, seppur fastidiosa per il malcapitato, non ha evitato all’associazione sportiva di criticare lo stato in cui versano le strade solitamente battute dai runner. E la pericolosità generata dalle insidie della strada.
«Uno dei nostri atleti – scrivono – e caduto al suolo dopo essere inciampato su un tondino trappola che sporgeva sull’asfalto. Soccorso sul momento, ha poi dovuto far ricorso alle cure del pronto soccorso ospedaliero con prognosi di sette giorni. Non bastano i randagi, i mezzi automobilistici che non hanno nessun rispetto dei pedoni e dei ciclisti, ora bisogna guardarsi anche dalle trappole presenti in vari punti della città. Per la cronaca il tutto è stato segnalato ai vigili urbani che hanno effettuato il sopralluogo e verbalizzato l’accaduto. Ci auguriamo che i vari candidati alla carica di sindaco prendano in seria considerazione la situazione varia cittadina e non si girino dall’altra parte quando notano qualcosa che non va».
