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AGRICOLTURA | La protesta

Gela, tre invasi che cadono a pezzi. L’unità di crisi prende a cuore il «caso» dighe


di Redazione

Gela, tre invasi che cadono a pezzi. L’unità di crisi prende a cuore il «caso» dighe
attualità
8 Feb 2024

Durante i lavori dell’unità di crisi per l’agricoltura è emerso in tutta la sua drammaticità il tema dighe. Il territorio di Gela, con i suoi tre invasi, Cimia, Desueri e Comunelli, è un dei quattro bacini attenzionati dalla regione. Il piano, più in generale, prevede la costruzione di 315 laghetti artificiali collinari ma casi come quello di Gela, con dighe poco sfruttate, è l’emblema di ciò che funziona poco e male in Sicilia. Le maggiori criticità evidenziate dai partecipanti al tavolo riguardano i bassi prezzi dei prodotti agricoli (rimasti costanti nonostante l’inflazione), l’aumento dei costi di produzione (gasolio agricolo, mangimi e concimi), l’iniqua distribuzione del valore lungo la filiera alimentare e i vincoli complessi della normativa europea sull’agricoltura che, attraversata dagli obiettivi della neutralità climatica, ha sacrificato la sicurezza alimentare e il reddito degli agricoltori. Desta non poche preoccupazioni, inoltre, la situazione climatica dell’Isola, tra le poche regioni d’Europa in zona rossa per carenza di risorse idriche, aggredita dalla siccità con ripercussioni su qualità e quantità del fieno, il cui prezzo lievita e diventa insostenibile. Un altro tema discusso nel corso dell’incontro è stato quello relativo alle criticità connesse alla Politica agricola comunitaria e ad alcune specifiche politiche ambientali. L’assessore Sammartino ha fatto il punto su alcune misure pronte a essere messe in campo: completamento dei pagamenti agli agricoltori dei contributi per caro-energia e per il latte a seguito del rialzo dei costi di produzione provocati dal conflitto Russia-Ucraina, il pagamento dell’indennità compensativa per le aree montane (40 milioni) e per quelle svantaggiate (10 milioni). Via libera anche al pagamento dell’indennità Natura 2000 a seguito di rimodulazione finanziaria del Psr 2014-22 per complessivi 25 milioni di euro e ai saldi dell’agricoltura biologica 2023 (era stato corrisposto l’anticipo) a tutti gli agricoltori. Nessuno verrà escluso per l’applicazione dei criteri di priorità che sono stati verificati al 31 gennaio scorso dagli ispettorati dell’Agricoltura. Per quanto riguarda le disponibilità idriche, continuerà l’attuazione del programma reti irrigue finanziate nel 2023, la realizzazione di 315 laghetti collinari e, qualora sia necessario aprire le dighe per ragioni di sicurezza idraulica, saranno avvisati gli agricoltori in tempo per prelevare acqua e convogliarla nei propri laghetti. Inoltre si è insediato il gruppo di lavoro per il riuso delle acque in agricoltura a partire dai depuratori che, coerentemente alla normativa comunitaria, rilasciano acque con caratteristiche idonee per gli usi agricoli (Gela, Cefalù, Marsala e Catenanuova).


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