Gela: trent’anni fa l’omicidio di Fina, vittima innocente della criminalità . Stasera una messa
di Redazione

Trent’anni fa un delitto che segnò la comunità, una giovane donna, moglie di un commerciante, madre di due figli, uccisa con spietatezza da due banditi armati, penetrati nella macelleria di famiglia per compiere una rapina. Si chiamava Epifania «Fina» Cocchiara e aveva 28 anni. Era un sabato, il 15 aprile 1995, vigilia di Pasqua. I rapinatori, armi semiautomatiche in pugno, una calibro 9 e una Luger, dopo aver fatto irruzione nel punto vendita, forse innervositi dalla reazione dei presenti, fecero fuoco, ferendo alla testa la donna. Quel delitto, quella dipartita dolorosa, da quel giorno è un ferita indelebile nell’anima delle persone che l’amarono: i figli, lo sposo, i genitori, i fratelli. Gli anni trascorsi non hanno cancellato quel trauma. Nel pomeriggio, a San Rocco, i familiari pregheranno per Fina, durante una celebrazione eucaristica. Una messa di suffragio per non dimenticare.
