Gela: truffa da 350 mila euro con l’App18, titolare di una libreria assolto dall’accusa
di Redazione
Un libraio di 56 anni era finito sotto processo al termine di un’indagine che lo aveva colpito nei mesi scorsi. Era accusato di truffa con l’aggravante del reato commesso ai danni dello Stato. L’uomo, secondo gli investigatori, aveva conseguito un ingiusto profitto attraverso il Bonus 18App, un contributo concesso ai diciottenni per spese di studio, prevalentemente libri. Una carta verde concessa ai ragazzi al compimento del diciottesimo anno d’età.
Il buono, del valore di 500 euro, fornito dal ministero della Cultura e del Merito attraverso un’app, è pensato per sostenere i ragazzi nelle attività didattiche e formative, attraverso l’acquisto di libri e materiale scolastico. Il libraio gelese era accusato di aver ceduto beni diversi da quelli consentiti dal bonus. Inoltre, in alcuni casi, sarebbero state rilevate discrepanze tra il valore del bonus e quello effettivo delle merci fornite: avrebbe ceduto beni per un minor valore. Al termine degli accertamenti – secondo l’accusa – avrebbe tratto un ingiusto profitto. E il «fatturato» accumulato sarebbe stato di quelli a sei cifre: 350 mila euro.
Stamane la sentenza, emessa dal giudice monocratico, Serena Berenato. L’uomo è stato assolto per non aver commesso il fatto. La difesa, rappresentata dagli avvocati Joseph Donegani e Francesco Mascali, al termine di una lunga istruttoria ha dimostrato la correttezza dell’operato del commerciante.
Nel corso delle udienze sono stati ascoltati diversi clienti della libreria e depositata una perizia tecnica. Il pm aveva chiesto la condanna a due anni e un mese. Il giudice ha deliberato l’assoluzione.