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ALLARME | Nuova beffa?

Gela: tutti con lui, tutti per le donne malate di tumore. «Niente scherzi, la Regione accrediti la Breast Unit»


di Redazione

Gela: tutti con lui, tutti per le donne malate di tumore. «Niente scherzi, la Regione accrediti la Breast Unit»
attualità
5 Mag 2021

Tutti per lui (o meglio con lui), tutti per loro. Lui è Giuseppe Di Martino, primario della Breast Unit dell’ospedale «Vittorio Emanuele». Una struttura che di Breast ha molto, moltissimo (oltre 150 tumori al seno operati ogni anno) e di Unit ha poco, pochissimo. Prima di istituirla, nella città in cui le donne pagano un prezzo altissimo a questa patologia, c’è voluta quasi una sollevazione popolare: migliaia di cittadini hanno protestato per giorni davanti all’ospedale. Ora ché è istituita (sulla carta) stenta a decollare. Anzi, prima del decollo, qualcuno prova già a declassarla. Incredibile, ma vero.

Di Martino, allievo del compianto professor Umberto Veronesi, è accreditato e stimato in Sicilia da moltissimi specialisti del Nord, i quali, puntualmente rispediscono al Vittorio Emanuele di Gela molte pazienti colte dal panico: «Ma come, in Sicilia avete Di Martino, che venite a fare qua?»

Il primario del «Vittorio Emanuele», inoltre, è stato insignito del premio Laudato Medico, massimo riconoscimento nazionale per il quale era finito sul podio in varie edizioni. E, nel segno della professionalità e della continuità, quest’anno pure una sua collega dell’equipe di Gela, la dottoressa Valentina Territo, ha ricevuto quella prestigiosa onorificenza.

Un’eccellenza siciliana? Sì. Un reparto da tenere come un bijuox? Ma che. I destini della senologia di Gela sono e rimangono sempre una strana incognita.

E stamane a sbottare sulla questione è stata l’assessora alla Salute del comune di Gela, Nadia Gnoffo, preoccupata dei venti che spirano sulla Breast Unit. Anziché essere elevata a unità dipartimentale, c’è il rischio che venga declassata.

«La Regione – spiega Gnoffo – invierà gli ispettori dell’assessorato alla Salute per verificare se l’Unità di Senologia del Vittorio Emanuele possieda i requisiti necessari per diventare unità dipartimentale, un centro Hub in grado di diventare punto di riferimento di un intero territorio regionale. Se questi requisiti non dovessero essere rilevati, il rischio è che l’unità dipartimentale di senologia possa essere individuata a Caltanissetta. Il reparto gelese, diretto in maniera magistrale dal dottor Di Martino, in questi anni ha raggiunto obiettivi importanti, garantendo assistenza, cure e interventi salvavita a migliaia di donne».

«Questo stesso reparto – afferma l’assessora – chiesto a gran voce dai gelesi e conquistato attraverso mille battaglie, a oggi è solo un’unità semplice che, tra l’altro, nonostante gli sforzi encomiabili del personale medico e il prezioso contributo delle volontarie, risulta essere ancora sottodimensionata. Mancano altre figure mediche specialistiche, mancano gli infermieri e i tecnici, oltre che una serie di figure come lo psico-oncologo e il chirurgo plastico, specializzate nel trattamento della patologia mammaria. Una vicenda che, già lo scorso anno, denunciammo al governo regionale, che ci assicurò che i nostri timori erano infondati e che presto Gela avrebbe avuto la sua Unità Dipartimentale. In un anno nessun rafforzamento è arrivato per il reparto diretto dal dottor Di Martino. Oggi, dunque, non possiamo permettere che vengano colpiti ancora una volta la salute ed il diritto ad un’adeguata assistenza sanitaria di una città che ha pagato un prezzo altissimo in termini di sanità. Non è più il tempo delle rassicurazioni, servono risposte adeguate e soprattutto concrete».

In serata la presa di posizione di Michele Mancuso, parlamentare regionale di Forza Italia.

«Raccolgo – scrive – l’appello lanciato dall’assessore alla Salute del comune di Gela, Nadia Gnoffo e da quanti sono preoccupati che il reparto di senologia dell’ospedale Vittorio Emanuele venga declassato senza essere mai diventato unità dipartimentale. Lo stato dei fatti impone attenzione sulla vicenda, per raggiungere appieno l’obiettivo. Esiste un atto aziendale valido per 5 anni, che prevede la nascita dell’unità operativa semplice dipartimentale a Gela. È una battaglia che sin dall’inizio abbiamo condotto perché, visto l’elevato numero di casi di tumore alla mammella, non abbiamo mai avuto dubbi nel sostenere difendere e ottenere tale collocazione».

«Ad oggi – afferma ancora il parlamentare – sono in itinere convenzioni con strutture sanitarie private per quanto concerne le attrezzature di servizio. È chiaro che ciò non basta. Cogliendo gli input dal territorio, mi sono premurato di fissare sin da ora un incontro con i vertici sanitari locali, tutte le rappresentanze e il responsabile dell’Unità operativa semplice dipartimentale, il dottor Di Martino. A lui e tutta la sua equipe vogliamo dar credito, consapevoli che occorre una bilaterale collaborazione, senza allarmismi. Sono certo che il loro stacanovismo unito alla volontà della politica di dare risposte al territorio, potranno garantire aggiornamenti seri e quotidiani, specie a chi vive tragiche condizioni di salute tragiche».

«Sul versante dei controlli – conclude Mancuso – risulta per certo che la dottoressa Francesca Catalano, responsabile della commissione regionale per il rilascio dell’accreditamento della struttura sanitaria, abbia confermato che l’iter procede per il meglio, nell’attesa dell’ispezione definitiva dei funzionari dell’assessorato salute, prevista entro quest’anno».


Redazione
Today 24 è un quotidiano on line indipendente, fondato nel 2014 da Massimo Sarcuno. Ogni giorno racconta i fatti e le notizie di Gela, Niscemi, Riesi, Butera, Mazzarino e di molti altri comuni del comprensorio. In particolare l’area del Vallone.