Quale futuro per i lavoratori della Ghelas? Stamane i lavoratori hanno tenuto un’assemblea sindacale aperta e congiunta , svoltasi nella piazza antistante al palazzo di città. Poco dopo l’avvio della manifestazione pubblica una delegazione ha incontrato il sindaco, Lucio Greco e il segretario generale, Carolina Ferro.

«La nostra richiesta è stata il nuovo contratto, da maggio e che sia pluriennale, per poter dare serenità alle maestranze. In mancanza di questo le azioni di lotta si intensificheranno, fino allo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori». Lo scrivono Nuccio Corallo, segretario generale Filcams Cgil, Michelangelo Mazzola, segretario generale Uiltucs Uil, Gianmatteo D’Arma, segretario Ugl Terziario e Antonio Mancuso, segretario Fisascat Cisl.

«Le dichiarazioni – scrivono – timidamente positive del sindaco e della segretaria comunale rimangono per noi al limite dell’insufficienza. Consideriamo le svariate proroghe una forte mancanza di rispetto oltre che una scarsa visione di futuro da parte dell’amministrazione e della governance. A oggi consideriamo la misura colma. Dall’assemblea post incontro le maestranze rafforzano l’ipotesi di incrociare le braccia nel caso di ennesima nuova proroga».

Diverso – non potrebbe essere altrimenti – il tono del comunicato ufficiale rilasciato dall’amministrazione comunale.

«Il sindaco – si legge – dopo aver assicurato la proroga, ha confermato di avere ricevuto nei giorni scorsi le schede tecniche, il piano strategico e industriale, indispensabili per poter redigere un nuovo contratto. Sarà necessario come passaggio burocratico e amministrativo, anche per il particolare contesto di dissesto finanziario in cui versa l’Ente, un confronto con il Collegio dei revisori e i capigruppo consiliari, che dovrebbe avvenire già nei prossimi giorni. L’atto dovrà passare poi dal consiglio comunale, chiamato a decidere se approvarlo fino a dicembre, o così come auspicato dai lavoratori, di durata triennale. L’Amministrazione lavorerà per perfezionare gli atti prima della scadenza del proprio mandato. Sarà l’attuale consiglio comunale a dover decidere se approvarlo o rimandarlo alla nuova assise civica».