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Furto sacrilego sulla Ss 117 bis, ladri senza scrupoli rubano la madonnina dall’altare. «Non mi arrendo, la ricomprerò»


di Redazione

Furto sacrilego sulla Ss 117 bis, ladri senza scrupoli rubano la madonnina dall’altare.
13 Gen 2020

Quell’altare vuoto è un colpo al cuore: hanno rubato la madonnina. Lo hanno fatto ancora. Ladri senza scrupoli hanno tolto a tanti, fedeli e non, il piacere di un momento di riconciliazione con se stessi, una preghiera, un semplice segno della croce. Quanti di noi, affrontando un viaggio verso Catania, non hanno rivolto a quella madonnina, sulla Ss 117 Bis, uno sguardo, una preghiera?

L’edicola votiva, realizzata molti anni fa da fedeli di Caltagirone, sorge in una piazzola a pochi chilometri dallo svincolo per la città della ceramica.

In estate un commerciante di Gela, Salvatore Palumbo, si era accorto che qualcuno aveva rubato la madonnina.

C’era rimasto male, voleva fare qualcosa.

Lui, del resto, non è nuovo a gesti di generosità verso la fede e suoi simboli.

Anni fa, per grazia ricevuta, aveva donato un bellissimo Cristo benedicente alla città, realizzando un altare in via Recanati, nei pressi del suo bar (il caffè Più Uno).

Quel simulacro, benedetto, viene curato dalla sua famiglie e dai residenti della zona, che si occupano di mantenere pulita l’area e di posizionare fiori e piante.

Così, nel luglio scorso, ha deciso di donare una madonna ai tanti utenti della strada, posizionandola su quell’altare, sulla Ss 117bis.

«Sono un devoto della Madonna – racconta – e quell’altare vuoto per me era un colpo al cuore. Ne ho vista una, in un negozio di marmi e ho pensato che fosse perfetta. L’ho posizionata sulla Gela – Catania, in quell’altare lasciato vuoto per via del primo furto».

Per qualche mese tutto è andato bene. In quell’altare c’erano fiori, famiglie che si fermavano nella piazzola per una preghiera.

L’altare com’è adesso, spoglio dopo il furto della madonnina

Ma poco prima di Natale accade il secondo fattaccio.

Anche la madonna donata dal commerciante gelese, viene rubata.

«Ma come si fa? – dice Palumbo – Ci si può accanire sulla madonnina?».

Lui ha accusato la botta ma non si arrende.

È già alla ricerca di una nuova statua. Da donare a quell’altare.

Perché teppisti o ladri sacrileghi saranno pure in agguato, ma nulla – assicura Palumbo – è più forte della fede.


Redazione
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