Il colonnello dei Carabinieri Mario Mettifogo, lombardo di nascita ma cittadino onorario di Gela, assumerà a giorni prestigioso incarico in seno al Nucleo tutela patrimonio culturale di Roma. Smette gli abiti «civili», dopo aver diretto la Dia di Genova per quasi due anni e indossa nuovamente l’uniforme dell’Arma. In Liguria, l’ufficiale dei carabinieri, ha concentrato le proprie attenzioni sui cantieri legati alla demolizione e ricostruzione del ponte Morandi. Grazie alla sua guida sono stati arrestati i vertici della «Tecnodem srl», azienda napoletana che aveva ottenuto un subappalto per un valore di 100 mila euro nell’ambito delle opere di demolizione della struttura. E poi i sequestri milionari a esponenti delle «ndrine» calabresi. Prima di approdare a Genova, Mettifogo è stato capo di stato maggiore alla legione Carabinieri Liguria, comandante provinciale di Agrigento, comandante della sezione anticrimine dei Ros di Milano. Nel 2015 ha ricevuto la cittadinanza onoraria del comune di Gela. Un riconoscimento per le indagini svolte durante la guerra di mafia a cavallo tra gli anni 80 e 90, quando, da giovane ufficiale, assunse il comando del Nucleo Operativo prima e di comandante della Compagnia qualche mese dopo.