Ieri la Squadra Mobile, nel corso delle indagini preliminari, ha tratto in arresto una donna accusata del tentato omicidio del fidanzato convivente. La misura cautelare è stata disposta dal Gip. Qualche settimana fa – secondo la ricostruzione degli agenti – al culmine di una lite, la dotta avrebbe inseguito il compagno fuori dall’appartamento, fino a un garage pubblico dove l’aveva raggiunto e pugnalato alle spalle con diversi colpi. Una delle ferite era stata molto profonda e aveva perforato il polmone della vittima. L’uomo, in gravi condizioni, era stato soccorso e trasportato ospedale in auto da alcuni amici. I medici dell’ospedale «Sant’Elia» avevano evitato il peggio dopo un delicato e intervento chirurgico. Anche la donna si era recata in ospedale per farsi medicare. Agli inquirenti, vittima e aggredito, avevano fornito una versione coincidente, riferendo di essere stati aggrediti da un gruppo di teppisti extracomunitari, dopo alcuni apprezzamenti di troppo nei confronti della donna.
Versione che, però, non ha retto.

Gli agenti della mobile hanno subito notato delle incongruenze sulla ricostruzione dei fatti fornita dai due. Il sopralluogo della Polizia Scientifica ha permesso di evidenziare i primi dubbi sul racconto fornito. Durante il sopralluogo è stato sequestrato un coltello, verosimilmente il fendente utilizzato per commettere il tentato omicidio. Tra gli elementi del racconto che non hanno trovato riscontro vi è la scena del crimine da loro indicata, priva di tracce di sangue, diversamente dal parcheggio pubblico e dall’abitazione, entrambi luoghi a Caltanissetta, nei quali gli investigatori hanno raccolto diversi e concordanti elementi per asserire che il ferimento fosse lì avvenuto. Anche le intercettazioni, tempestivamente attivate, hanno consentito di acquisire elementi utili al compiuto accertamento dei fatti. La donna, sospettata di aver tentato di uccidere il compagno con più colpi di arma da taglio, perforandogli un polmone e mettendone la vita in serio pericolo, dopo le formalità, è stata condotta in carcere.